L'Orso d'oro va in Spagna

"Alcarràs" della spagnola Carla Simon, il ritratto di una famiglia di agricoltori la cui esistenza è messa in pericolo, ha vinto l'Orso d'oro per il miglior film della 72ma Berlinale.

La giuria del festival, uno dei maggiori del panorama internazionale insieme a Cannes e Venezia, era presieduta quest'anno dal regista indo-statunitense M. Night Shyamalan. La manifestazione non fa più distinzioni fra uomini e donne nei premi per l'interpretazione, che sono andati per il ruolo di protagonista a Meltem Kaptan - la madre di un prigioniero di Guantanamo che cerca di ottenerne la liberazione in "Rabiye Kurnaz gegen George W. Bush" di Andreas Dresen - e a Laura Basuki per una parte secondaria nella pellicola indonesiana "Nana".

L'Orso d'argento per la sceneggiatura è stato attribuito a Laila Stieler per il già citato film tedesco, quello per la regia alla francese Claire Denis che ha diretto Juliette Binoche e Vincent Lindon in "Avec amour et acharnement".

La giuria ha assegnato inoltre il suo gran premio a "The Novelist's film" del sudcoreano Hong Sangsoo e un riconoscimento anche a "Robe of gems" di Natalia Lopez Gallardo. In concorso c'erano anche due opere svizzere: "La Ligne" di Ursula Meier - una coproduzione RTS partita a mani vuote - e "Drii Winter" di Michael Koch, coprodotto da SRF, che ha ricevuto una menzione speciale. Il cinema elvetico festeggia anche con Cyril Schäublin, miglior regista della sezione "Encounters" con il suo "Unrueh", ambientato nel settore orologiero giurassiano alla fine del 19mo secolo. Nella stessa categoria, a "A vendredi, Robinson" di Mitra Farahani ha ricevuto il premio speciale della giuria.

La Berlinale tornava quest'anno in presenza dopo un'edizione virtuale nel 2021. Per seguire le proiezioni era necessario tuttavia rispettare misure antipandemiche, che andavano a toccare anche i giornalisti presenti e gli addetti ai lavori, a cui era richiesto quotidianamente un test negativo.