La camminata eretta dell'uomo potrebbe essersi sviluppata più di dodici milioni di anni fa, il doppio rispetto a quanto ipotizzato finora. Un gruppo di ricercatori internazionali dell'Università tedesca di Tuebingen è giunto a questa conclusione dopo avere scoperto nella regione di Allgäu, in Baviera, fossili di una specie di primati precedentemente sconosciuta, che mettono in discussione l'attuale visione dell'evoluzione umana.
I resti della scimmia chiamata "Danuvius guggenmosi", che visse 11,6 milioni di anni fa, suggeriscono che poteva muoversi su due zampe oltre che arrampicarsi.
La capacità di camminare in posizione eretta è considerata una caratteristica centrale degli esseri umani. I risultati indicano che le scimmie erano già in grado di muoversi su due gambe circa dodici milioni di anni fa. Finora la più antica testimonianza di camminata in posizione eretta (proveniente da Creta e dal Kenya) era stata datata a sei milioni di anni fa.