La prima mano bionica “sensibile” diventa sempre più reale. Questa protesi - sperimentata su un paziente danese amputato della mano sinistra - si è rivelata in grado di trasmettergli sensazioni tattili al cervello, permettendogli di manipolare degli oggetti con la giusta forza e facendogli percepire la loro forma e consistenza (morbidezza o durezza).
La mano bionica, denominata LifeHand2, è frutto di un progetto europeo che riunisce ospedali e università svizzere (Politecnico di Losanna), italiane e tedesche.
LifeHand 2 è il proseguimento di un programma di ricerca che cinque anni fa portò l’arto artificiale CyberHand a rispondere per la prima volta al mondo ai comandi di movimento trasmessi direttamente dal cervello del paziente. Nel 2008, tuttavia, la protesi non poteva ancora essere calzata sul braccio umano e non restituiva alla persona alcuna sensazione tattile.
Prima che questa tecnologia possa essere usata dalle persone amputate passeranno però ancora alcuni anni.
ANSA/ATS/CC