La pubblicazione di un nuovo disco di John Scofield è sempre un piccolo evento. “Uncle John’s Band”, edito da poco per ECM, non fa eccezione. Accompagnato dal suo trio – Vicente Archer al basso e Bill Stewart alla batteria – Scofield si conferma un punto fermo della chitarra jazz contemporanea. Emergente ma già affermata al punto dall’essersi guadagnata la menzione di “miglior chitarrista jazz dell’anno” sulla rivista Downbeat (posizionata davanti a tutti: Frisell, Lage, Metheny, McLaughlin, lo stesso Scofield), Mary Halvorson pubblicherà a gennaio 2024 un nuovo disco; ne ascolteremo oggi un brano in anteprima. Sempre su Downbeat, numero di ottobre, compare un gustoso profilo del chitarrista afro-americano George Freeman, classe 1927, il quale nel giorno del suo novantaquattresimo compleanno si è regalato un nuovo disco, “The good life”, edito da HighNote. Dalla Norvegia arriva invece Hedvig Mollestad Thomassen, che dopo gli esordi in odor di metal si sta profilando come un’originale chitarrista a cavallo fra jazz e progressive a fianco di due grandi nomi della scena nordica: il tastierista Ståle Storløkken (Elephant 9, Superslient) e il batterista Ole Mofjell. “Weejuns” il titolo del suo ultimo progetto targato Rune Grammofon. Vireremo poi sulla fusion d’impronta world dell’inglese Rob Luft, già sentito a fianco della cantante e compagna albanese naturalizzata svizzera Elina Duni, il quale pubblica a sua volta un interessante lavoro intitolato “Dahab days”. Chiuderemo poi con la chitarra funambolica di Charlie Hunter, protagonista di un nuovo disco – “SuperBlue. The Iridescent Spree” – in coppia con il cantante Kurt Elling.
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