Quartiere Francese di New Orleans, Lousiana
Bourbon Street

Bacchette, fiumi e canzoni “stupide”

Le bacchette più calde del momento ospiti in questa puntata di Bourbon Street

  • 29.11.2023
  • 46 min
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Questa puntata Bourbon Street ospita alcune delle bacchette più calienti dell’attuale scena jazzistica. Le prime appartengono a un figlio d’arte, Johnathan Blake che ha recentemente pubblicato il suo quinto album “Passage”, un omaggio al padre, il violinista John Blake Jr, che ha suonato con artisti del calibro di McCoy Tyner, Archie Shepp, Carmen McRae. Il disco, accolto molto positivamente dalla critica, mostra non solo l’abilità con cui Johnathan accarezza o percuote, a seconda dei casi, i suoi tamburi e i suoi piatti, ma anche le sue capacità compositive e il talento della band che lo accompagna, i “Pentad”, che vede tra le sue file alcuni dei musicisti più “chiacchierati” del momento. Le altre bacchette calienti sono quelle di Allison Miller. A suo agio sia col jazz che con il rock, la sua versatilità brilla anche nel suo ultimo lavoro, “Rivers in our veins”, incentrato sui fiumi degli Stati Uniti. Assieme a un fidato manipolo di complici musicali – tra cui spicca la presenza anche di cinque tap dancers! - Allison Miller ha realizzato uno degli album più interessanti del 2023. Tra le proposte di questa puntata di Bourbon Street troviamo anche un concerto del 2012 che vede la luce solo adesso, uno straordinario (e unico) incontro tra la compianta pianista Geri Allen e il chitarrista Kurt Rosenwinkel. E sempre a proposito di maestri delle sei corde, scopriremo l’ultimo lavoro di uno dei musicisti più osannati degli ultimi anni, Julian Lage che ha appena pubblicato “Omission”, antipasto dell’album “Speak to me”, in uscita nei primi mesi del 2024. Infine, Enrico Bettinello con la sua rubrica dedicata alle storie sul mondo del jazz ci guiderà attraverso i tanti curiosi casi di omonimia, che ci permetterà anche di raccontare la genesi di una “canzone stupida”, interpretata magnificamente da uno dei più grandi pianisti della storia del jazz, Bill Evans.

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