Alcuni episodi recenti, come la decisione di Benedetto XVI di modificare la preghiera per gli ebrei nella liturgia del venerdì santo presente nel messale preconciliare con un testo che pur eliminando gli stereotipi antiebraici lascia aperto qualche spiraglio ad un atteggiamento conversionista; la revoca della scomunica ai vescovi tradizionalisti della Fraternità San Pio X, tra i quali il negazionista inglese Richard Williamson; l’avvio del processo di beatificazione di Pio XII, hanno riaperto il dibattito sulla storia dei rapporti tra la chiesa e l’antisemitismo. L’antigiudaismo risale alle origini del Cristianesimo, si consolida all’epoca delle Crociate, assume toni virulenti nel Cinquecento, il secolo della Riforma protestante e della Controriforma e diventa antisemitismo razziale e politico nel corso dell’Otto e del Novecento, portando allo sterminio degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Ne discuteranno, al microfono di Brigitte Schwarz, lo storico Giovanni Miccoli, emerito di storia del cristianesimo all’Università di Trieste, autore di ricerche sull’antisemitismo cristiano e sull’atteggiamento della Chiesa verso gli ebrei e la questione ebraica tra Otto e Novecento quali: Santa Sede, questione ebraica e antisemitismo fra Otto e Novecento, in Gli ebrei in Italia, a cura di Corrado Vivanti, Einaudi (1996) e I dilemmi e i silenzi di Pio XII. Vaticano, Seconda guerra mondiale e Shoah, Rizzoli (2000) e Piero Stefani, biblista e docente di filosofia della religione all’Università di Ferrara, tra i principali animatori del dialogo cristiano-ebraico.
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