Oggi il bambino è circondato da un alone patetico, che non c’è sempre stato, perché è nato alla fine del Settecento con la sensibilità che avrebbe condotto al Romanticismo. Trine e merletti, carillon rarefatti, incanto per la tenerezza del neonato, negozi sempre più vasti dedicati al bambino e ai suoi prodotti, servizi per la prima infanzia avrebbero caratterizzato gli ultimi due secoli.
In passato le fiabe parlano di bambini abbandonati da genitori che non riuscivano a mantenerli o dello stesso nome dato a più bambini, perché si sapeva che uno solo sarebbe sopravvissuto. Anche i quadri li rappresentavano come adulti in miniatura e non si esitava a mandarli al lavoro appena possibile, dalle miniere alla cura dei greggi.
Attraverso esempi, suoni, citazioni e testimonianze ricostruiremo questo affascinante cammino verso l’immagine del bambino come lo intendiamo noi, fino ai «genitori elicottero» e al «bambino di tiranno» di cui si parla nel dibattito pedagogico odierno.
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