Pedro Lenz
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Pedro Lenz

di Yari Bernasconi

  • 26.03.2019
  • 24 min
  • Keystone
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Inutile nasconderlo: tra i volti più noti e riconoscibili della letteratura svizzera c’è senz’altro quello di Pedro Lenz. Nato a Langenthal (canton Berna) nel 1965 e oggi residente a Olten, lo scrittore ha percorso in gioventù due strade apparentemente molto diverse: prima della maturità e dello studio della letteratura spagnola all’Università di Berna ha infatti concluso un apprendistato come muratore e lavorato diversi anni nei cantieri edili bernesi. Esperienze significative che, tra le altre, hanno portato Pedro Lenz a essere considerato un autore popolare nel suo significato più genuino, per la capacità di conquistare un pubblico vasto e diversificato.

Il principale strumento di lavoro dello scrittore è il dialetto bernese, a cui affida quasi tutti i suoi testi creativi, mentre il tedesco è utilizzato per lo più negli articoli e nei testi di stampo giornalistico. Reso celebre in particolare dal suo romanzo del 2010 (poi pure diventato un film diretto da Sabine Boss) "Dr Goalie bin ig”" in italiano "In porta c'ero io!", tradotto da Simona Sala per Gabriele Capelli editore, Pedro Lenz è autore pluripremiato di romanzi, racconti, articoli di costume e altri testi estemporanei che spesso porta sulla scena, in occasione di letture pubbliche e performances. Quella di performer è del resto una parte fondamentale della sua attività, che l’ha visto nel 2015 vincitore del Premio svizzero della scena. Ultima dimostrazione della sua popolarità in ordine di tempo la biografia che la giornalista svizzera Samanta Siegfried gli ha dedicato, uscita alla fine del 2018 per l'editore kurz & bündig con titolo "Pedro Lenz. Autor, Maurer, YB-Fan".

Pedro Lenz si racconta al microfono di Yari Bernasconi: la scrittura, i malintesi sui dialetti, la passione per i cantautori italiani, l’esperienza di muratore, le poesie di García Lorca e la passione per il calcio.

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