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Un ricordo di Jean-François Bergier

La Svizzera durante la seconda guerra mondiale

Lo storico svizzero Jean-François Bergier fotografato nel suo ufficio di Zurigo ( 19/12/1996) (Reuters)

“Introduzione al rapporto finale "La Svizzera, il nazionalsocialismo e la seconda guerra mondiale" pubblicato nel 2002 dalla commissione di esperti sulla Svizzera nella seconda guerra mondiale istituita nel 1996. [2.57]BERGIER ringrazia il folto pubblico-dichiara di aver lavorato indipendentemente malgrado le pressioni subite. [4.19]Pelli parla della reazione del Paese alla publicazione del rapporto-le critiche e l'attesa di un approfondimento [5.48]Cerutti parla dei 5 anni di lavoro della commissione [6.47]Zala afferma che ci vorranno 20 anni perché gli storici possano digerire tutto il materiale prodotto dalla commissione. [7.12]Schwarz illustra i contenuti del rapporto finale:le relazioni economiche con Germania e Italia prima e durante al seconda guerra mondiale-le prestazioni finanziarie della Svizzera a favore delle potenze dell'Asse-il transito di merci attraverso le ferrovie svizzere-l'esportazione di materiale bellico-l'impiego di manodopera coatta-la violazione delle regole di neutralità-le responsabilità non assunte dalla Svizzera nel campo dell'asilo,nelle relazioni economiche e finanziarie con l'estero e nelle restituzioni del dopoguerra. [9.52]BERGIER spiega di aver cercato di trovare nelle fonti la realtà che si trova fra le due immagini stereotipate della Svizzera in guerra-la massa enorme di documenti-il "piccolo" libro di sintesi per il grande pubblico. [11.13]Cerutti parla dell'elemento determinante dell'olocausto di cui si è occupata la commissione [12.58]BERGIER presenta la conclusione secondo cui la "barca non era ancora piena" e la Svizzera avrebbe potuto accettare altri profughi senza mettere in pericolo la nazione. [13.58]Pelli parla delle critiche della commissione al Consiglio federale di allora-l'assenza del governo nel passaggio dei treni, nell'acquisto dell'oro e la parziale assenza sull'accesso dei profughi-Pelli giustifica le critiche e trae la conclusione attualizzata sul sistema bancario e le norme sul riciclaggio: l'atteggiamento più attento verso la criminalità di oggi. [16.47]Cerutti parla della polemica sulla politica d'asilo-nell'estate del 1942 vennero chiuse le frontiere e la cifra dei respinti non è facile da ricostruire-la contestazione delle cifre dell'archivio federale-le ricerche di Cerutti sull'accesso da Ginevra. [20.22]Zala parla della differenza fra cantoni nell'applicazione della politica d'asilo-il dibattito sulla politica d'asilo iniziato già negli anni 50 e 70 con il professor Bonjour-Zala legge le conclusioni del rapporto pubblicato nel 1957 e di quello di Bonjour del 1970, secondo cui il popolo avrebbe potuto fare di più per cambiare la politica del governo in materia d'asilo.”

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La Svizzera durante la seconda guerra mondiale

Laser 30.10.2009, 01:00

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