Palme lago maggiore, parco
Controcorrente

Bisognerebbe vietare la vendita delle palme “ornamentali” ma dannose per i boschi e la biodiversità?

Di Antonio Bolzani

  • 17.03.2023
  • 40 min
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Le palme “ornamentali” al Sud delle Alpi e i problemi che creano: andrebbero vietate sia la vendita sia la coltivazione? Vi piacciono o le ritenete, oltre che dannose e invasive, anche estranee e inutili per la tipologia del nostro territorio e per le caratteristiche del paesaggio dei nostri boschi, parchi, giardini e lungolaghi? Ricordiamo che in alcuni boschi ticinesi vicini alle zone residenziali sembra quasi di essere ai tropici. Le palme piantate nei giardini, apparse alle nostre latitudini all’inizio degli anni Cinquanta, hanno proliferato e in alcuni luoghi stanno soppiantando nel sottobosco le specie vegetali autoctone. In sintesi: le palme sono sempre più invasive e invadenti; la loro propagazione riduce infatti la biodiversità degli ecosistemi locali e facilita l’erosione del suolo a causa delle loro radici piccole e corte che non permettono di stabilizzare in profondità il terreno; e la presenza di gruppi molto densi nei boschi, oltre ad essere problematico in caso di incendi, soffoca la vegetazione e gli alberi indigeni. Cosa fare? Cosa dicono le attuali norme di legge? Ne parliamo oggi con due esperti e con il pubblico. Dite la vostra oggi a Controcorrente. Il pubblico ci può telefonare, dopo le 12.00, allo 0848 03 08 08 o scrivere via Wathsapp allo 076 321 11 13.

Sono ospiti:
Gianni Boris Pezzatti
, collaboratore scientifico dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio
Mauro Togni, capo dell’Ufficio dei rifiuti e dei siti inquinati

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