I fiori di Blanco
Controcorrente

Blanco, il Festival di Sanremo e quei fiori presi a calci: come spiegare ai giovani quella reazione ingiustificata e ingiustificabile?

Con Antonio Bolzani

  • 09.02.2023
  • 24 min
  • Keystone
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Oggi prendiamo spunto dal Festival di Sanremo e discutiamo e riflettiamo su un fatto accaduto durante la prima serata su cui si sta dibattendo sui media e sui social media: i fiori e la rabbia di Blanco. Come spieghereste ad un ragazzo o ad una ragazza che vi chiede “ma perché quel giovane cantante prende a calci i fiori” la clamorosa, impulsiva e inaccettabile sfuriata di Blanco al Festival di Sanremo? Raccontateci come affrontereste il discorso, soprattutto se i giovani con cui parlate sono dei fan di Blanco. Si è trattato di un episodio di violenza e di vandalismo gratuito: il cantante ha avuto un problema tecnico mentre si stava esibendo (non sentiva la sua voce in cuffia) e ha così aggredito la scenografia floreale allestita sul palco, distruggendola. Come ha detto lo stesso Blanco subito dopo si è trattato di un gesto compiuto per puro divertimento. È forse questa la cosa che ha meravigliato più di tutto: divertirsi prendendo a calci i fiori e sfasciando i vasi buttandoli in aria. Un pessimo esempio per i giovani ai quali noi adulti dobbiamo spiegare con parole chiare, con domande e con esempi, quanto succede nel mondo. E quanto capita anche nel mondo dello spettacolo, della musica, dello sport e dell’arte. Pensiamo, ad esempio, a quei giovani che hanno imbrattato delle opere d’arte e dei dipinti. I buoni e i cattivi esempi, insomma, su cui riflettere e confrontarsi, cercando però di andare oltre il giudizio personale su un ragazzo di 19 anni che il giorno dopo si è giustificato dicendo “Scusa Ariston, non sono perfetto come mi volevi”. Cosa significa gestire in quel modo degli intoppi, delle delusioni e delle frustrazioni? Cosa, invece, avrebbe dovuto fare una persona più matura e rispettosa? Come si sarebbe dovuto comportare? Blanco ha in effetti scelto la via della non soluzione al problema, la strada più facile e quella più impulsiva e irrazionale, sbagliando nella forma e nei contenuti. Una reazione immatura e inspiegabile di un ragazzo, forse, impreparato a salire su un palco così prestigioso e forse mal consigliato. Ha sbagliato con quella reazione ingiustificabile -e questo lo ribadiamo in modo inequivocabile e deciso- ma soprattutto lasciano basiti quelle sue parole dette a caldo: “Io mi diverto così io”. Ma ora andiamo oltre. Gli artisti e gli sportivi devono trasmettere emozioni e devono essere anche dei modelli di vita, dando il buon esempio? Hanno anche dei compiti educativi? Si può scindere la valutazione dell’artista o del campione da quella della persona? Senza voler scomodare paragoni irriverenti, la storia è piena di grandi artisti e fuoriclasse dello sport che sono stati delle persone molto discutibili, fragili, con diverse debolezze e incapaci di dare dei buoni esempi. Un giovane di 19 anni ha una maturità sufficiente per reggere il successo, la visibilità mediatica ed un palcoscenico così importante e prestigioso come quello di Sanremo? Sono molte le domande che ruotano attorno alla vicenda di Blanco e che ci offrono lo spunto per riflettere sui e con i giovani su temi molto importanti e attuali come la gestione sana e costruttiva delle emozioni, l’auto controllo, l’accettazione delle frustrazioni e delle delusioni e il rispetto delle regole. Ignorare tutto questo non porta molti benefici a nessuno. L’imbarazzante impreparazione e la totale incapacità di un goffo e impacciato Amadeus di valutare e stigmatizzare con fermezza quanto era successo sul palco dimostrano che anche noi adulti dobbiamo cercare di fare la nostra parte in modo più consapevole e meno ambiguo. Ma non è facile al giorno d’oggi in una società nella quale le responsabilità e i doveri sono spesso dei concetti astratti e l’imposizione di regole condivise diventa sempre più un’ardua impresa per coloro che devono anche educare. Quindi come affrontare questi argomenti con i bambini, gli adolescenti e i giovani in generale? Dite la vostra oggi a Controcorrente, telefonandoci allo 0849 03 08 08.

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