rincaro abbonamento e biglietti trasporto pubblico
Controcorrente

I trasporti pubblici vanno a gonfie vele in Ticino: con l’imminente aumento dei prezzi continuerete ad utilizzarli? In Ticino si può vivere senza auto?

Di Antonio Bolzani

  • 27.10.2023
  • 42 min
  • Ti-Press
Scarica

Tutti, o quasi, in bus, sugli autopostali e sui treni! Ma… con l’aumento dei prezzi e delle tariffe, previsto dal prossimo 10 dicembre, i trasporti pubblici continueranno ad attirare sempre più utenti? Secondo voi cosa si potrebbe e dovrebbe ancora migliorare nell’offerta e nel servizio per andare incontro alle esigenze dei passeggeri? In Ticino si può vivere senza auto? Ne parliamo con un esperto e con voi: dite la vostra oggi, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13.

Trasporto pubblico, dunque, con il vento in poppa a sud delle Alpi. A dirlo è il Dipartimento del territorio (DT) che ieri ha presentato le cifre del rapporto annuo sulla mobilità in Ticino nel 2022. Dal documento emerge che nel 2022 il numero di passeggeri sui treni è aumentato del 20% rispetto al 2019 (anno di confronto, non influenzato dalla pandemia), in netta contrapposizione rispetto alla diminuzione del 6% registrata a livello nazionale nello stesso periodo. In crescita, del 9%, è anche il numero dei passeggeri sui bus. A due anni della messa in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri per il traffico passeggeri e dall’introduzione della nuova offerta di trasporto pubblico, il primo bilancio è dunque positivo. Le variazioni della domanda si differenziano a seconda della regione considerata: il numero di passeggeri sui treni è aumentato in modo più deciso nel Locarnese (+29%), mentre nel Bellinzonese l’aumento è più contenuto (+11%) a causa del fatto che sul collegamento Locarnese - Sottoceneri non è più necessario effettuare il cambio treno a Giubiasco o Bellinzona. Anche per il trasporto su gomma, ossia su bus, la regione che ha visto l’aumento più importante è il Locarnese (+25%). Nel Mendrisiotto la crescita si è invece limitata all’1%. Nelle sezioni del Ceneri e di Cadenazzo, dove il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico è stato particolarmente importante, i volumi di traffico stradale sono rimasti stabili (-1%), rispettivamente sono diminuiti (-5%) a fronte di un deciso aumento dell’utenza ferroviaria (+28% e +42%). Questi dati, secondo il DT, suggeriscono che la crescita della domanda su ferro risponda a un doppio fenomeno: “Il trasferimento di utenza dalla strada alla ferrovia, in particolare per la sezione di Cadenazzo, e la generazione di nuovi spostamenti in treno”. Dal rapporto annuo “La mobilità in Ticino”, realizzato in collaborazione con l’Ufficio cantonale di statistica, emerge che nel 2022, rispetto all’anno precedente, si è registrato un aumento generale della mobilità, sia in auto (ad eccezione del Locarnese che ha visto ridimensionarsi il forte afflusso turistico osservato negli anni caratterizzati dal Covid) sia con il trasporto pubblico. La mobilità ciclabile, che negli ultimi due anni aveva registrato un incremento senza precedenti, nel 2022 è rimasta generalmente stabile. Nel 2022 durante i giorni feriali sono stati registrati mediamente 86’709 transiti in entrata dai valichi stradali e autostradali. Ciò corrisponde a un aumento del 21,9% rispetto al 2021, anno in cui sono stati registrati 71’132 transiti in entrata. Rispetto al 2019 (87’787 transiti in entrata) i dati rilevati nel 2022 sono inferiori dell’1,2%. Il Luganese, tra le regioni, ha registrato in generale un leggero aumento del traffico in misura del 2%. Solamente le tratte monitorate della Galleria Vedeggio – Cassarate (Traffico giornaliero medio, 24’360) e Agno Vallone (TGM 25’061) hanno registrato crescite superiori, rispettivamente del 5,7% e 6,5%. Il Locarnese è stata la regione che ha beneficiato maggiormente nel corso del 2020 e 2021 degli aumenti di flussi turistici a seguito della pandemia. Nel 2022 c’è stata un’inversione di tendenza che ha avuto alcune ripercussioni anche sui volumi di traffico. Le differenze maggiori sono state registrate ad Avegno – Valle Maggia (TGM 8’821) con un -5.6%. 

È ospite:

Mirco Moser, capo della Sezione della mobilità del Dipartimento del territorio

Scopri la serie

Correlati

Ti potrebbe interessare