I treni affollati causano qualche malumore. (Immagine d'illustrazione)
Controcorrente

Tutti in piedi o seduti per terra, quando il viaggio in treno diventa scomodo: come andrebbero migliorati il servizio e l’offerta?

Di Antonio Bolzani

  • 11.10.2023
  • 41 min
  • Ti-Press
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Quando il viaggio in treno diventa scomodo: cosa si potrebbe o dovrebbe migliorare nell’offerta e nel servizio ferroviario? Dite la vostra oggi, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13. Lo spunto ci giunge da un articolo odierno del portale “laRegione” nel quale viene riportato lo sfogo di un pendolare, in possesso di un abbonamento annuale del costo di duemila franchi, che ogni mattina percorre la tratta ferroviaria da Chiasso a Locarno: un percorso molto affollato tanto che diversi viaggiatori non riescono neppure a scendere alle fermate. La giornalista Cristina Ferrari, autrice del servizio, scrive che “la misura pare quasi colma. La via crucis di tanti pendolari, per lavoro e per studio, in viaggio da sud a nord del Ticino, è arrivata a... un binario morto. La protesta per le condizioni che vivono in molti sui vagoni, soprattutto nelle ore più ‘calde’ della giornata, monta, fino ad arrivare al nostro giornale”. E poi viene riportata la protesta di colui che spiega la situazione che vive ogni giorno: «Vorrei condividere con voi – spiega a “laRegione” il lettore-pendolare – una delle ennesime situazioni degenerate dei treni mattutini del Tilo, sulla tratta Chiasso-Locarno, quella delle 6.34, il Re80. È da tutto il mese di settembre, e a seguire, che i convogli sono composti da vagoni/carrozze ridotti, senza peraltro nessuna comunicazione e informazione verso i passeggeri...». Il tono è stizzito. «Fino al periodo estivo si aveva la possibilità di verificare tramite l’applicazione e il sito web lo stato della disponibilità del treno in partenza, oggi non più. Con l’inizio delle scuole, il ritorno sui cantieri dell’edilizia e la fine delle vacanze per tanti lavoratori la situazione è precipitata: «Ci troviamo ad avere uno spazio ridotto con persone che non trovano posto, addirittura sedute per terra, e questo per un costo dell’abbonamento annuale che ammonta a circa 2’000 franchi! Si tratta di prezzi significativi e sicuramente non regalati. Per contro, ciascuno di noi si aspetterebbe di ricevere un servizio quantomeno idoneo e soprattutto aggiornato con comunicazioni e informazioni tempestive. Inoltre, quando parliamo di ferrovie svizzere le aspettative, come è giusto che sia, dovrebbero essere al top». Si sta tutti in piedi, questa è oramai la prassi consolidata: «È così già a partire dalla stazione di partenza di Chiasso. La situazione a Lugano è ancora peggio, laddove le persone non riescono nemmeno a camminare e a scendere dal treno. Un disagio che stiamo segnalando giornalmente. Del resto la situazione si ripete dall’inizio di settembre. Il problema che più fa arrabbiare è che non vediamo cambiamenti. Abbiamo avuto modo di chiedere informazioni ai controllori di linea presenti sul treno e non hanno potuto darci delle motivazioni sulla situazione in essere, oltretutto, spesso e volentieri, rispondendoci in modo affrettato e riferendoci semplicemente che l’abbonamento non copre e non assicura il posto a sedere, ma solamente il trasporto sul percorso. In più, trattandosi di Tilo ci spiegano che il reclamo non dovrebbe far riferimento alle ferrovie svizzere ma all’Italia. E noi non sappiamo quindi a chi rivolgere i nostri malumori. Ricordo che nel periodo estivo, laddove le scuole erano chiuse, ogni mattina c’era a disposizione un treno con maggiori vagoni, e ora? Sono veramente deluso e senza parole, soprattutto dopo aver vissuto questa scena anche oggi. Purtroppo ogni giorno è così, è tempo di un cambiamento... di rotta, viaggiare in questo modo, tutti i giorni, non è umano...». Una situazione, quindi, che inizia a diventare inaccettabile per molti e molte utenti del TILO: cosa fare? Quali sono le vostre esperienze?

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