"Finite le elementari, mio padre mi mandò al Papio dai frati (ora et labora) e se non lavoravi erano scappellotti e pedate nel sedere. Erano severissimi. Un minuto per alzarsi, acqua fredda, messa bassa, studio, colazione, studio, pranzo, mezz’ora per giocare un po’, studio, lezione, gioco, studio, cena, alle 9.00 a cuccia. Il prete leggeva il Vangelo per dieci minuti, si spegnevano le luci e via. E alle cinque del mattino di nuovo su. Così per otto anni. Morale: le prime vacanze che ho fatto in vita mia era la scuola reclute a Basilea".

Lo scrigno dei ricordi
A parlare è il farmacista di Roveredo Giulio Zendralli (1934-2015). Il suo racconto è stato trascritto da Renata Rigassi Codoni, pubblicando nelle pagine del volume Lo scrigno dei ricordi le interviste - realizzate da Mileva Albertini e Renzo Stanga - a trenta personalità della Mesolcina e della Calanca. Tramite le loro testimonianze entriamo in stretto contatto con la vita quotidiana del Moesano, ma in generale di tutta la Svizzera italiana, nei primi decenni del Novecento.

Germana Anotta
Ma Lo scrigno dei ricordi non è solo un libro. La versione elettronica promossa dalla sezione moesana della Pro Grigioni Italiano, curata da Aixa Andreetta, è uscita nel 2017 in formato EPUB e PDF che, oltre alla lettura, consento anche di ascoltare i contenuti. La settimana scorsa inoltre la Pgi — nel suo account sul portale di storia partecipativa "lanostraStoria.ch" — ha messo a disposizione di tutti l’audio di tutte le interviste originali, dando in tal modo accesso anche online a queste preziose testimonianze.
La vita rurale, l’emigrazione, le feste, la scuola, il lavoro quotidiano, gli usi, ma anche i divertimenti e il tempo ben speso tra amici, parenti e famigliari emergono con grande forza evocativa dalle parole di Cristina Albertini, Marilena Bertossa, Franco Franchi, Antonio Raimondi, Ermina Motalla Borra, Elena Toscano Corfù, Peppino Santi, Piero Stanga, Renzo Vivalda e di tutti gli altri intervistati. Le loro voci, per chi le ascolta, hanno il potere di moltiplicare i ricordi.

Emilio Baruffi
La dimensione totalmente digitale dell'iniziativa editoriale della Pgi Moesano è stata deliberatamente scelta perché "permette di offrire un prodotto di facile accesso e molto flessibile dal punto di vista tecnico, in modo da poter inserire nuove testimonianze man mano che queste arriveranno" — a testimonianza di quanto preziosi stanno diventando gli strumenti digitali per la storia del nostro paese.