In questi giorni si sta parlando di una figuraccia fatta da due giornali degli Stati Uniti, il Chicago Sun-Times e il Philadelphia Inquirer: entrambi la scorsa domenica hanno pubblicato un elenco di titoli di romanzi consigliati per l’estate. Peccato che questi romanzi non esistano, come pure le loro autrici e i loro autori. Le classifiche sono state costruite usando l’intelligenza artificiale, e – evidentemente - senza verificare il risultato. Un errore grossolano, visto che la verifica di una fonte così inaffidabile dovrebbe essere alla base del lavoro giornalistico moderno. Anche perché il problema delle IA che mentono, o si inventano cose che non esistono, è un problema ben conosciuto. Di giornalismo nell’era digitale e del rapporto tra IA e giornalismo parliamo con Guglielmo Tamburrini, docente di Logica e Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Napoli Federico II, esperto di etica dell’Intelligenza Artificiale; e con Alberto Puliafito, giornalista e autore della newsletter di Internazionale Artificialmente, dedicata all’IA.
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