Scambio dipartimenti Zali-Gobbi

Piccaluga: “C’è un consenso di maggioranza”

Il coordinatore leghista punta all’arrocco in autunno: “Per dare il tempo necessario alla riorganizzazione interna dei due dipartimenti”

  • 2 giugno, 19:25
  • 2 giugno, 20:34
03:56

SEIDISERA 02.06.2025 - L’intervista di Luca Berti a Daniele Piccaluga

RSI Info 02.06.2025, 19:20

  • © Ti-Press / Alessandro Crinari
Di: Luca Berti-SEIDISERA/joe.p. 

La rotazione dei Dipartimenti decisa dalla Lega dei Ticinesi non è ancora ratificata - da quel che se ne sa - dal Consiglio di Stato. Il cambio di dirigenza è però stato già ampiamente ufficializzato dai due direttori, ossia da Claudio Zali, attualmente al dipartimento del Territorio, e da Norman Gobbi, che ha già salutato i suoi collaboratori al dipartimento delle Istituzioni. Molte domande su questa procedura chiedono però di essere affrontate. Luca Berti di SEIDISERA lo ha fatto con il coordinatore della Lega dei Ticinesi Daniele Piccaluga.

Partiamo dalla genesi di questa vostra idea. Come è nata?
“La decisione è maturata alla fine di gennaio, quando ho preso la carica di coordinatore. Ho da subito avuto una grande collaborazione da parte dei due ministri. Dopodiché abbiamo discusso anche all’interno del coordinamento. E da lì abbiamo partorito questa proposta”.

Qual è il ragionamento dietro questa sua proposta?
“La volontà è quella di dare un segnale al Ticino e ai ticinesi: i nostri ministri hanno ancora tanto da dare. Inoltre, su determinati dossier, vorremmo dare lo spazio necessario alla competenza. Claudio Zali, per esempio, potrebbe dare un input molto importante alla giustizia grazie all’esperienza maturata in questo ambito negli anni lavorativi”.

Lei afferma “hanno tanto da dare”. Vuol dire che per il coordinatore della Lega, i ministri Claudio Zali e Norman Gobbi, devono rimanere tutte e due in Governo ancora per almeno una legislatura?
“Oggi abbiamo due consiglieri di Stato che fanno parte della Lega dei Ticinesi. E si auspica che rimanga così anche in futuro. Norman Gobbi ha espresso a più riprese la sua disponibilità a ricandidarsi. Mentre Claudio Zali ad oggi non ha ancora sciolto le sue riserve. Noi non abbiamo mai chiuso la porta a Zali. E non inizieremo di certo oggi a farlo”.

A chiudere la porta, però ci hanno pensato i vostri alleati dell’UDC che non lo vedono molto bene in lista. Questa è una mossa anche per segnalare di nuovo il vostro sostegno a Zali, dovesse volere la ricandidatura?
“Noi l’abbiamo sempre ribadito: Zali è un ministro in carica e se vorrà continuare a farlo non sarà la Lega dei Ticinesi che metterà preclusioni. E questo concetto lo abbiamo a più riprese espresso anche ai cugini dell’UDC. Se - e quando - Claudio Zali scioglierà le sue riserve, affronteremo la tematica”.

Delle dichiarazioni di oggi dei due consiglieri di Stato si dà per scontato che la cosa sia fatta. Il Governo però deve ancora decidere. Vuol dire che avete già trovato una maggioranza in Consiglio di Stato?
“Sì. Sentendo i nostri due ministri sembrerebbe che c’è una maggioranza consolidata. E quindi quando sarà tematizzata questa proposta, che sarà formulata con una decisione, dovrebbe trovare un consenso di maggioranza”.

Tempistiche? Voi mirate l’autunno. Perché?
“Per dare anche il tempo necessario alla riorganizzazione interna dei due dipartimenti”.

Senta, lei ha detto che nonostante tutto non c’è un calcolo elettorale dietro a questa proposta. È così?
“Assolutamente sì. Perché a due anni circa dalle future elezioni c’era da più parti una volontà di cambiamento. E noi, come movimento di maggioranza relativa, abbiamo reputato che fosse anche compito nostro dare un input in questo senso”.

Faccio l’avvocato del diavolo. Mancano due anni alle elezioni e uno di solito va più o meno in campagna elettorale. Se c’era bisogno di cambiare dipartimenti… non si poteva attendere due anni?
“Sì, potevamo attendere due anni. O potevamo anche farlo prima. Ma io sono coordinatore della Lega dei ticinesi dal 26 di gennaio. Da quando sono entrato in carica abbiamo da subito intavolato la discussione su questo possibile arrocco e abbiamo reputato di procedere in tempi brevi. Questa è la nostra scelta”.

Entrare in corso di legislatura in un dipartimento - e per soli due anni - non è certo una cosa facile…
“La domanda è giusta. Però i due ministri sono in carica da diversi anni. E conoscono bene sia il sistema che come funziona il Governo. Senza dimenticare poi che tra loro due ci sono e ci saranno sempre sia il dialogo che la comunicazione. E questo permetterà di portare avanti in tempi celeri anche questo cambiamento”.
                

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L'arrocco genera critiche e perplessità

Il Quotidiano 02.06.2025, 19:00

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