"Il rugby è famiglia, connessione e sostegno"

È uno sport meno popolare di altri, perlomeno alle nostre latitudini, ma ha la ferma intenzione di crescere. Stiamo parlando del rugby, rappresentato in Ticino soprattutto dal Lugano. "La nostra società può contare su una settantina di ragazzi e una quarantina di adulti tra prima e seconda squadra, che militano rispettivamente in serie B e D nei rispettivi campionati nazionali", ha spiegato Daniele Mazzali, membro di comitato. Oltre a porre l'accento sui valori sociali, il club vuole però competere al meglio, come confermato dal direttore tecnico Alessandro Borghetti: "Vogliamo puntare alla massima lega, anche se le trasferte nelle zone di Ginevra impongono sforzi notevoli a livello economico".

Una società, quella luganese, che mischia culture differenti, riunite dalla stessa passione. A parlarne è Peri Marks, neozelandese trasferitosi nel nostro cantone e allenatore degli U18: "Il rugby qui è famiglia, connessione e sostegno con i compagni, la società e l'ambiente circostante. Quando sono arrivato qui ho cercato subito una squadra e Lugano mi ha accolto alla grande. Tanti provengono da culture differenti, ma attraverso questo sport riusciamo ad intenderci e a parlare la stessa lingua. È la bellezza del rugby".