Bisogna essere oggettivi: più di così - contro (l’inceppato) schiacciasassi Zurigo e i campioni in carica del Ginevra, perlopiù nell’unica pista rimasta inespugnata - era francamente difficile chiedere all’Ambrì. No, non sono queste le avversarie alle quali strappare i punti necessari in ottica play-in, obiettivo immutato (malgrado il doppio colpo di giovedì faccia sognare in grande il popolo biancoblù) nonché manifesto della stagione leventinese. Eppure, anche due delle pretendenti al titolo hanno potuto tastare in prima persona lo spirito cocciuto e ostinato - ormai lieta costante - di Grassi e compagni, sempre a distanza ravvicinata nel punteggio, persino quando l’andamento del gioco suggeriva diversamente. Il due su sei del weekend è quindi da ritenersi comunque proficuo, in attesa di sfide, le prossime, sulla carta più accessibili.
*** Michael Spacek: c’è poco da girarci intorno, il nuovo top scorer era e resta il faro tecnico della squadra. L’ulteriore dimostrazione giunge direttamente dalla Gottardo Arena, in quei frenetici secondi che sfuggono a qualsiasi logica: dapprima due slap fatali pressoché in fotocopia, senza alcuna pietà verso il connazionale Hrubec, poi la giocata da funambolo volta a smarcare Heed con un assist al bacio. Spa… cek-chino, e non solo.
** Paolo Duca: i suoi buoni uffici riportano in Leventina - oltretutto nel giro di poche ore - due pezzi da novanta come Heim e Formenton, potenziando considerevolmente il livello del roster. Ora la palla (o meglio, il disco) passa a coach Cereda, il quale dovrà saper gestire un attacco nutritissimo: vedremo ancora all’opera Hofer e Brüschweiler, confinati in tribuna sia sabato sia domenica?
* Rocco Pezzullo: all’87a apparizione in National League, dopo 86 di digiuno, il numero… 86 trova la soddisfazione del primo gol nell’élite, su assist… dell’87 Bürgler. Insomma, sembrerebbe un piano sapientemente studiato dal destino; peccato che poi la serata ginevrina si chiuda senza la gioia collettiva. Al di là di ciò, tuttavia, i progressi compiuti dal 22enne sono evidenti sotto ogni aspetto.
- Nando Eggenberger: spiace per lui, ma se già l’apporto offensivo risulta insufficiente (soltanto due punti in 11 incontri), dovrebbe almeno evitare di commettere ingenuità come quella che, sullo sfavorevole 3-1, costringe i compagni a serrare ulteriormente i ranghi attorno a Conz per 5’. Che la carica ai danni di Trutmann sia uno sfogo di tutta la frustrazione sin qui accumulata? Attenzione, perché con tanta abbondanza di alternative non ci vuole molto per finire ai margini.
Legato a Rete Uno Sport 16.10.2023, 07h00