Il ritratto

Il collezionista che costruiva eliche

Ritratto di Philip Rolla, storico costruttore e inventore nel mondo della nautica, oggi grande collezionista d’arte che vive a Bruzella, in Valle di Muggio

  • 29 novembre, 12:00
08:18

Quella casa-museo in Valle di Muggio

La 25sima ora 20.09.2024, 22:00

Di: Stefano Roncoroni 

La sua casa è in un posto dove non ti aspetti, a Bruzzella, in Valle di Muggio, all’inizio di una strada che si inoltra in una valletta laterale ancora più piccola chiamata Valle della Crotta. Insomma, non proprio una grande capitale, non il centro del mondo! Eppure, in quella casa che nei tempi del contrabbando era la caserma delle guardie di confine, la “Ca di Guárdi”, abita una coppia che ha dedicato la propria vita all’arte e al collezionismo: Philip Rolla e la curatrice Rosella Zanardini Rolla.

Philip Rolla, nato nel 1938 in California, fra l’altro, è un grosso nome nel mondo della nautica. Le sue eliche speciali sono famosissime, sono un riferimento per gli scafi da competizione, ma equipaggiano anche yacht di lusso, navi militari o traghetti. Tutto nasce quando ha diciassette anni, dopo essere arrivato ultimo ad una gara di moto nautica: Rolla capisce che a contare molto in un’imbarcazione è l’elica, che da quel giorno diventerà il centro delle sue ricerche e del suo lavoro, che porterà avanti in Europa, a Torino, Monza e in Ticino.

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Ma Philip Rolla è famoso anche per molto altro: lui e sua moglie sono grandi appassionati e collezionisti di arte, in particolare quella minimalista americana, e soprattutto di fotografia.

«Fino a 24 anni, non ho avuto mai una macchina fotografica. Quando ho deciso di venire in Europa, il farmacista del piccolo paese dove son cresciuto mi ha dato la sua macchina fotografica e mi ha detto “portala con te, portala con te e fà le foto a tutto quello che vedi!”. La macchina stessa ti faceva fare le foto belle e importanti, perché sul rullo c’erano solo dodici scatti e ci voleva tempo a cambiarlo: non scattavi come oggi con un telefono, “ta-ta-ta”, prima di scattare pensavi. E dopo che ho conosciuto Rosella, mi è venuta la passione per la fotografia come collezionista. È cominciata nel ’97: siamo andati a New York per vedere la retrospettiva di Robert Rauschenberg e abbiamo acquistato un suo lavoro: è cominciata lì la collezione».

Una collezione vissuta con la compagna di vita in un modo particolare. Le opere non sono nascoste, non sono tenute in deposito, ma fanno parte della casa, sono vissute e godute ogni giorno. La Fondazione Rolla oggi ha una collezione che conta più di mille opere fotografiche: fra gli autori, Walter De Maria, Donald Judd, Sol LeWitt, Dan Flavin, Lawrence Carroll.

La foto preferita? Per Rosella Zanardini è una foto di Richard Misrack che rappresenta un dettaglio di un quadro di Antoon Van Dyck: «Un cardinale, con questo vestito rosso, bordeaux, in un’atmosfera molto cupa, si vede solo un piede che esce da questo vestito».

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Philip Rolla, invece, durante le riprese del programma “La 25esima ora”, mostra una fotografia molto minimale, con una casa, neanche bellissima, in mezzo al nulla. Dice: «Se la mia casa bruciasse e potessi portar via una cosa sola, sarebbe questa fotografia. C’è tutto, il cielo, il vuoto. E poi c’è una casa prefabbricata, ma in questo contesto è bellissima. C’è un cestino della spazzatura, ma illuminato dalla luce sembra un tempio. C’è tutto e niente!»

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