Museografia

Disallestire una mostra: un lavoro invisibile e essenziale

Dietro le quinte della chiusura della mostra di Louisa Gagliardi al MASI, il ruolo chiave della exhibition registrar e dei tecnici museali 

  • Ieri, 16:02
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Disallestimento mostra Louisa Gagliardi, MASI

  • © MASI Lugano. Foto: Gabriele Spalluto
Di: Carlotta Rossi 

L’interesse per una mostra tende spesso a esaurirsi con la sua chiusura, lasciando rapidamente spazio a nuovi progetti espositivi. È quanto è accaduto anche lo scorso 20 luglio, con la conclusione di Many Moons, la prima grande esposizione istituzionale in Svizzera dedicata all’artista Louisa Gagliardi.

04:01

Louisa Gagliardi

RSI Cultura 22.02.2025, 19:00

  • Lisa Mangili, Paride Dedini - Neo

Ma cosa succede quando i riflettori si spostano su un nuovo artista o su una nuova esposizione? Quali sono i passaggi chiave per organizzare lo smontaggio dell’esposizione e il rientro delle opere ai prestatori? Quanto è importante la collaborazione tra i vari dipartimenti del museo durante il disallestimento? Chi gestisce - e come - il coordinamento sul campo?

Ne abbiamo parlato con Maria Pasini, exhibition registrar del Museo d’arte della Svizzera italiana e con il suo collega Ivan Spoti, tecnico museale. Figure fondamentali nel mondo dell’arte, responsabili assieme ai colleghi conservatori-restauratori, della gestione sicura, efficiente e professionale delle opere in tutte le fasi di una mostra: dalla pianificazione iniziale alla restituzione. Ruoli tanto cruciali quanto carichi di responsabilità.

Disallestire un’esposizione non significa semplicemente togliere delle opere da un muro e imballarle. Significa agire con precisione e professionalità, rispettando protocolli conservativi e tempistiche ristrette al fine di garantire l’integrità delle opere e il rispetto del calendario operativo. È quindi una fase che richiede competenze specifiche, maturate attraverso formazione ed esperienza sul campo.

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Disallestimento mostra Louisa Gagliardi, MASI

  • © MASI Lugano. Foto: Gabriele Spalluto

La fase del disallestimento è complessa, tanto quanto quella dell’allestimento, e per Maria Pasini la pianificazione del rientro delle opere inizia proprio negli ultimi giorni di allestimento della mostra, ovvero quando i tecnici stanno terminando gli ultimi dettagli prima dell’apertura al pubblico.

Questo è per lei un momento chiave che le permette di osservare ogni singola operazione, per iniziare a riprogettarla al contrario. In questo momento viene stesa la prima bozza del programma che poi sarà condivisa con i colleghi conservatori-restauratori e tecnici al fine di predisporre il rientro delle opere.

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Disallestimento mostra Louisa Gagliardi, MASI

  • © MASI Lugano. Foto: Gabriele Spalluto

Come afferma Maria Pasini, oltre alle complesse pratiche doganali, «nel pianificare il disallestimento di una mostra e la restituzione delle opere ai rispettivi prestatori è necessario tenere in considerazione numerosi elementi. Anzitutto bisogna valutare se alcune opere devono essere imballate prima di altre, proprio per una questione logistica di spazio nel quale ci si trova a lavorare. Secondo fattore, non meno importante, è la distanza della destinazione, ovvero quanto un camion o un aereo impiegano ad arrivare a destinazione, e non bisogna includere fine settimana e giornate festive nel tragitto. Bisogna anche considerare che alcuni prestatori potrebbero inviare dei couriers, ovvero dei rappresentanti di loro fiducia che devono sovraintendere alle operazioni di controllo delle opere, imballaggio e carico sul camion».

L’exhibition registrar ha quindi un ruolo chiave nel coordinamento di tutti coloro che sono coinvolti in questa fase delicata e complessa.

La squadra tecnica ha il ruolo operativo di maneggiare, imballare e preparare le opere per la restituzione, secondo la propria esperienza, le direttive ricevute dagli artisti o dai proprietari delle opere e lavora in stretta collaborazione con i conservatori-restauratori e il registrar.

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Disallestimento mostra Louisa Gagliardi, MASI

  • © MASI Lugano. Foto: Gabriele Spalluto

Ciò che caratterizza il lavoro del tecnico di museo sono la sensibilità artistica unita a competenze tecniche. L’attenzione ai dettagli, la precisione, la creatività nel trovare soluzioni oltre a competenze tecniche ed elettroniche sono necessarie sia nella fase dell’allestimento che durante il disallestimento. Si tratta quindi di un lavoro trasversale tra arte e tecnica.

Inoltre, allestimento e disallestimento si svolgono spesso con tempistiche ristrette e ciò rende necessario una perfetta pianificazione del lavoro e del materiale necessario nelle settimane precedenti e un grande lavoro di squadra e di coordinamento tra i vari dipartimenti.

Nonostante il ruolo fondamentale che il registrar e i tecnici museali ricoprono, spesso il loro lavoro risulta invisibile. Eppure, al termine di un’esposizione, sono già tutti pronti a ripartire con nuovi artisti, opere e sfide.

09:00

“Many Moons”

Alphaville 18.02.2025, 11:30

  • © MASI Lugano I Louisa Gagliardi: "Many Moons"
  • Cristina Artoni

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