Danza

L’arte di prendersi cura dei corpi e delle diverse forme di abilità

Dal 21 al 25 maggio torna a Lugano ORME Festival, quest’anno dedicato all’arte di prendersi cura

  • Oggi, 08:27
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ORME Festival 2025 - Teatro fisico

  • © Marcel A. Mayer
Di: Mario Fabio/Red 

Dal 21 al 25 maggio torna a Lugano ORME Festival, ORME Festival 2025. Ottava edizione dedicata a “prendersi cura”. L’intero festival è pensato come un “care point”, uno spazio in cui rallentare e mettersi in ascolto dei propri bisogni e dei bisogni degli altri.
Primo appuntamento: mercoledì 21 maggio, alle 9:00 all’Asilo Ciani, proposta per le scuole: laboratorio di illustrazione narrativa con Ursula Bucher e Elvis Milano.
Intero programma edizione 2025

La disabilità non è una condizione individuale, ma una relazione tra corpo e società. È nel modo in cui costruiamo il mondo e dunque anche la società che si decide, chi è incluso e chi no. 
La diversità dei corpi e le loro abilità tornano protagoniste dell’ottava edizione di ORME Festival intitolata Care Point - L’arte di prendersi cura. Un titolo che è già un manifesto. In un tempo che premia la performance e l’efficienza, ORME Festival ci invita a rallentare, a prenderci cura di noi stessi e degli altri, mettendo al centro di tutto l’ascolto, la presenza e il rispetto dei limiti e delle differenze. Cinque giornate dense di eventi – spettacoli teatrali, performance di danza, laboratori, incontri, installazioni – animate da artisti con e senza disabilità provenienti dalla Svizzera e dall’estero.


Un’occasione per vivere la fragilità non come un ostacolo, ma come un’opportunità anche dal punto di vista creativo. E a Charlot esploreremo la realtà di questo paesaggio culturale e umano interrogandoci sulla potenzialità delle arti sceniche come strumento di cura oltre che spazio dove il corpo, qualunque corpo, è legittimato a esistere e a raccontarsi nella propria unicità. Indagheremo inoltre come le rappresentazioni cinematografiche abbiano contribuito a costruire – e talvolta a distorcere – l’immagine della disabilità. Già prima che la disabilità diventasse una questione politica e culturale, il cinema ne aveva portato in scena le immagini. Fin dai primi anni del Novecento, il grande schermo ha contribuito a costruire un immaginario attorno alla disabilità.

Cinque giorni di festival qui a Lugano in vari spazi di Lugano, l’asilo Ciani, il LAC. Orme dà voce a professionisti con disabilità. Quali sfide ed opportunità offre un palco del genere in un’ottica di inclusione che poi il focus attorno al quale nasce il Festival?

I due punti importanti sono l’accessibilità sia per gli artisti che per il pubblico. Perché alcuni teatri non sono del tutto accessibili. Se parliamo per esempio di una carrozzina elettrica che è molto pesante e molto grande. E allora lì c’è proprio un lavoro di rendere accessibili tutti gli spazi, per esempio proprio rispetto a barriere architettoniche. L’altra parte invece è quella per il pubblico rendere accessibili gli spettacoli al pubblico che noi cerchiamo di coinvolgere molto di più. Persone ipovedenti cieche, persone sorde. Applichiamo tante soluzioni artistiche, ma anche proprio pratiche per rendere accessibili spettacoli. Tutti gli eventi sono tradotti in lingua dei segni e molti eventi sono audio descritti, perciò le persone ipovedenti, non vedenti hanno le cuffie e c’è una voce che gli racconta lo spettacolo. Alcuni spettacoli sono in altre lingue, allora anche lì un modo di rendere maggiore accessibilità è di avere la traduzione utilizzando le cuffie.

Emanuel Rosenberg, regista, performer e coreografo nonché direttore artistico di Teatro Danzabile e di ORME Festival

Ospiti della puntata di Charlot, dedicata alla diverse abilità dei corpi hanno partecipato Emanuel Rosenberg, regista, performer e coreografo nonché direttore artistico di Teatro Danzabile e di ORME Festival; Tiziana Conte coordinatrice della Festa Danzante e ideatrice di Isadora Piattaforma Danza, la giornalista culturale, esperta di danza ed istruttrice di yoga accessibile Francesca Rosso; il danzatore e coreografo cieco Giuseppe Comuniello; la danzatrice, coreografa e formatrice, impegnata nella promozione della danza inclusiva, Cristiana Zenari e Matteo Schianchi ricercatore in pedagogia speciale all’Università di Milano-Bicocca, esperto di storia e cultura della disabilità, curatore del saggio Cinema e disabilità (Mimesis, 2023).

1:55:30

Le diverse abilità dei corpi

Charlot 18.05.2025, 14:35

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  • Mario Fabio

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