UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art è la grande mostra di Michelangelo Pistoletto alla Reggia di Monza, curata da Francesco Monico. Aperta fino al 31 ottobre 2026.
Con la sua arte, visionaria e di impegno civile, ha interrogato il mondo. Lo fa da sempre. Michelangelo Pistoletto ha saputo reinventare il linguaggio visivo per parlare all’anima collettiva.
E ora la sua voce si fa ancora più potente con la mostra antologica UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art, ospitata fino al 31 ottobre 2026 negli spazi storici della Reggia di Monza. Una mostra che è molto più di una retrospettiva: è un invito alla riflessione, un manifesto etico, un gesto di pace.
Pistoletto propone un’idea radicale: l’arte come responsabilità, come strumento di trasformazione sociale e spirituale. Da qui nasce “UR-RA”, acronimo che fonde l’unità delle religioni con la responsabilità dell’artista di contribuire alla costruzione di un mondo più giusto.
Un pensiero che ha preso forma concreta nel 1998, quando il maestro ha fondato a Biella Cittadellarte: un centro di produzione artistica e culturale nato per raccogliere e mostrare le sue opere in un luogo consono, ma anche, e soprattutto, per generare consapevolezza. Oggi Cittadellarte – Fondazione Pistoletto è un laboratorio di idee, un luogo di incontro e ricerca, dove la creatività si mette al servizio della società.
La città dell’arte
RSI New Articles 07.11.2025, 17:30
L’artista ha raccontato così la visione che ha ispirato il progetto:
Io penso che ci troviamo in un tempo di grande problematica, di grande difficoltà. Pur se questo mondo artificiale ci ha portati a delle meraviglie, a delle soluzioni meravigliose, scientifiche, tecnologiche, di vita. Però una curva in discesa si è presentata con la crescita. Io credo che un luogo come Cittadellarte possa essere attivato per creare un cambiamento, per creare coscienza.
M. Pistoletto, 2013
Parole che restituiscono tutta la forza visionaria di un progetto che continua a evolversi. In questa visione si inserisce anche uno dei simboli più emblematici dell’artista: il Terzo Paradiso, una rielaborazione del segno dell’infinito in cui un terzo cerchio centrale rappresenta una nuova fase dell’umanità. Un equilibrio possibile tra natura e artificio, tra individuo e collettività. Un invito a immaginare un mondo in cui l’arte non è solo rappresentazione, ma responsabilità attiva. Il maestro lo esprime con forza: «La pace adesso deve dipendere dalla capacità dello spirito umano di unirsi».
All'inaugurazione sono intervenuti i rappresentanti delle principali tradizioni religiose: Svamini Shuddhananda Ghiri, l’Imam Nader Akkad, Rav Joseph Levi e Padre Antonio Spadaro.
UR-RA, realizzata in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, ripercorre l’intera traiettoria artistica del Maestro: dalle prime tele del 1957 fino alle opere più recenti, dove la dimensione spirituale diventa sempre più centrale.
Ad accogliere i visitatori le Bandiere delle religioni, all’inizio del percorso espositivo La Pietra dell’infinito e Tavola interreligiosa per la pace preventiva, rielaborazione del Metro Cubo d’infinito, parte del gruppo degli Oggetti in meno realizzati tra il 1965 e il 1966., Proseguendo nel percorso si trovano altri lavori emblematici, come Il Sacerdote, Tempio, Annunciazione, Le trombe del Giudizio, Tempio a Dondolo, La rotazione dello specchio, Il codice trinamico, Arco spirituale.
La mostra, della durata di un anno, sarà accompagnata da quattro convegni su medicina, finanza, letteratura ed educazione in relazione alla spiritualità. Uno degli obiettivi finali è la firma della Carta di Monza per l’Interreligiosità, un documento finalizzato a consolidare la cooperazione tra induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, islam e cultura laica.
Legato a KAPPA (RETE DUE) DEL 07.11.25. ORE 17:00





