Il Museo delle Culture di Lugano ospita, fino al 18 febbraio 2024, i vincitori di Unpublished Photo 2023, un concorso internazionale ideato nel 2018 dalla 29 ARTS IN PROGRESS gallery di Milano e promosso dal 2020 dalla Fondazione culture e musei e dal MUSEC di Lugano. Giovani fotografi under 30 sono invitati a presentare un portfolio di dieci immagini inedite, che sviluppano una narrazione a tema libero.
A UP23 hanno partecipato oltre duecento fotografi da trentacinque Paesi di tutto il mondo. Si conferma l’interesse verso tematiche d’attualità e di portata globale, quali la salvaguardia dell’ambiente e la rivendicazione della dignità umana; sempre molto presente tra i fotografi è anche l’esplorazione di linguaggi non convenzionali in risonanza con le identità e le sensibilità personali. Una giuria internazionale, presieduta dal fotografo italiano Roberto Polillo ha scelto i quattro portfolio vincitori.
1° premio: Andrey Podlenev (Russia), Living Legends
Andrey Podlednev nasce a Khabarovsk (Russia orientale) nel 2004 e nel 2015 si trasferisce a San Pietroburgo. Inizia a fotografare da bambino, con vecchi apparecchi di produzione sovietica e la sua passione cresce quando i genitori gli regalano una Canon 2000. Da allora la fotografia diventa una compagna inseparabile, un’estensione del suo occhio. Nel 2022, grazie all’amico fotografo Nikolay Shchegolev, scopre il mondo dei treni a vapore, tutt’ora in servizio lungo linee storiche.

L'arrivo della locomotiva
Nasce così la serie Living Legends. Parte delle fotografi esono state scattate nel deposito di riparazione di locomotive di San Pietroburgo, altre a Peterhof e lungo la linea ferroviaria che conduce alla Bielorussia. Podlednev coglie con lirismo la maestosità delle locomotive a vapore e rende omaggio agli anonimi macchinisti e operai incontrati nei suoi viaggi, un’esperienza umana che ha segnato l’animo del giovane fotografo. Sono loro le «leggende viventi» che danno il titolo alla serie: i guardiani di metalliche vestigia del passato, avvolte nella fuliggine.
2° premio: Madeleine Brunnmeier (Germania), Gestalten
Madeleine Brunnmeier nasce nel 1995 nel Sud della Germania. La sua vena creativa si manifesta sin dall’infanzia nel disegno. Adolescente inizia a sperimentare la fotografia con un apparecchio digitale, scoprendo una connessione straordinaria, quasi magica, con il mondo visivo. La sua curiosità nel cercare nuovi modi di esprimere emozioni si realizza inizialmente nell’autoritratto. Nel 2017 si trasferisce a Berlino per studiare arte e sperimentare altre forme di espressione, ma la fotografia resta il suo intimo rifugio.

Hella
I protagonisti della serie Gestalten (2020-2023) sono uomini e donne di tutte le età, ritratti nelle loro abitazioni con addosso la totalità del proprio guardaroba. Gli indumenti perdono così la loro funzione primaria e diventano materia scultorea, capace di rivelare l’identit àprofonda degli individui. Brunnmeier, che si è in parte ispirata agli imponenti costumi dell’antico folklore europeo ancora utilizzati in alcuni carnevali tradizionali, ha scelto qui di lavorare con tecnica analogica: un ritorno alle radici del mezzo fotografico e una stimolante sfida creativa.
3° premio: Aleksandr Lialiushkin (Russia), Breakdowns
Aleksandr Lialiushkin (1993) inizia a praticare la fotografia durante studi di giornalismo a Nižnij Novgorod, e in seguito nel 2016 si diploma in arti contemporanee a San Pietroburgo .Da allora coltiva una ricerca che mescola fotografia, il suo mezzo di espressione principale, e arti performative. Nel 2022 abbandona la Russia e si trasferisce in Germania. È proprio in Germania che porta a termine il progetto Breakdowns, iniziato nel 2016 in Russia e poi interrotto.

Breakdowns #1
Attraverso il confronto fra la marionetta e l’essere umano, il fotografo cerca una connessione metaforica tra il padrone e lo schiavo, tra il vivente e l’artificiale, tra chi prova dolore e chi è privo di emozioni. Due figure in uno spazio neutro si copiano a vicenda, cercano di diventare una cosa sola, per smettere di rinascere ripetutamente. La marionetta, il non vivente, lo fa facilmente, senza provare nulla. L’essere umano esprime i suoi sentimenti nel dolore provocato dalle pose innaturali, dolore che però non si riflette nel volto, accrescendo così il carattere straniante della serie.
4° premio VV.VV (Singapore), Psytopia
Classe 1995, l’artista e designer di realtà aumentata W.VV.VV ha scelto di celare la propria identità e si esprime attraverso immagini che traducono una profonda fascinazione per la cultura cyberpunk. Per Psytopia, tra il 2019 e il 2023 l’artista ha vagato per innumerevoli notti e albe nelle strade di diverse città del Giappone, tra le quali Tokyo, Osaka, Kyoto, Sapporo e Hiroshima. La sua attenzione si è rivolta a scene urbane che spesso passano inosservate e a luoghi dove la gente si avventura solo raramente.

Otaru Geisha
L’elaborazione delle immagini e il particolare uso dei colori evocano un senso di solitudine e di desolazione, che lasciano sullo sfondo il trambusto delle città affollate. Ogni immagine scava in profondità in una dimensione psichica, trasfigurando paesaggi urbani ordinari in un’allucinazione ultraterrena. Il progetto intende affermare il potere dell’arte di evocare emozioni e di ispirare l’introspezione, rispecchiando il viaggio stesso dell’artista attraverso il labirinto della propria psiche.