Cinema

La febbre del sabato sera

Il film che lanciò la carriera di John Travolta, oggi settantenne

  • 18 febbraio, 08:15
  • 19 febbraio, 10:00
  • CINEMA
La febbre del sabato sera - 02

John Travolta nei panni del mitico Tony Manero

  • © 1977 Paramount Pictures
Di: Lorena Pianezza

È il 1977 quando esce “La febbre del sabato sera”; Tony Manero in pista sulle note di “Night Fever” dei Bee Gees segna definitivamente un’era e lancia John Travolta (18 febbraio 1954) nell’Olimpo delle star e dei sex symbol.

Il film narra la storia di un giovanissimo commesso di vernici italo-americano il cui unico riscatto dalla mediocrità della quotidianità avviene tramite il ballo e le serate in discoteca. 

Il film fu un immediato successo, così come la colonna sonora, una delle più amate di sempre, con oltre 40 milione di copie.

Nella memoria collettiva restano le movenze sinuose di Tony Manero, il completo bianco con pantaloni a zampa d’elefante, il dito alzato verso il cielo.

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C’è molto da dire su questo cult movie, a partire dalla storia all’origine della trama, che a vent’anni di distanza ha svelato un piccolo colpo di scena:  

Riti tribali del nuovo sabato sera

La sceneggiatura del film si ispirava ad un dettagliato articolo del New York Magazine dall’eloquente titolo “Riti tribali del nuovo sabato sera”. L’autore, il britannico Nick Cohn, descriveva la sottocultura disco e la vita notturna newyorkese, concentrandosi in particolare su di un italo-americano di nome Vincent, un diciottenne che consacrava ogni sabato sera al ballo.

“Vincent era il miglior ballerino di Bay Ridge. Possedeva quattordici camicie a fiori, cinque abiti, otto paia di scarpe, tre soprabiti (…). A volte la gente della musica veniva da Manhattan per vederlo, e un uomo che possedeva un club nell’East Side gli aveva persino offerto un contratto. Cento dollari a settimana. Solo per ballare.

Lo conoscevano tutti. Quando arrivava il sabato sera e lui entrava al 2001 Odyssey, tutti gli altri indietreggiavano automaticamente davanti a lui, liberando uno spazio in cui fluttuare, proprio al centro della pista da ballo. Magnanimo come un signore medievale che accetta tributi, Vincent salutava e annuiva a caso”.

L’articolo ebbe molto successo e Hollywood decise di cavalcare l’onda traendo un film.

Tony solo dance

RSI New Articles 18.02.2024, 07:00

Vent’anni dopo, però, Cohn ha rivelato che quello storico articolo se l’era inventato: “Ero appena arrivato a New York, non la conoscevo. Vincent era in parte ispirato ad un uomo che avevo conosciuto in Inghilterra negli anni ‘60”. A quanto pare, nel mondo delle riviste, che la storia fosse inventata era il segreto di Pulcinella; a difesa di Cohn va detto che all’epoca era in voga il “new journalism”, uno stile tipico degli anni 1960/1970, dove gli autori raccontavano eventi reali usando tecniche letterarie.

Sia come sia, Cohn aveva scritto una buona storia e Hollywood ne seppe approfittare.

Lenny’s Pizza

Sequenza iniziale Saturday Night Fever

RSI New Articles 18.02.2024, 07:00

Nell’epica sequenza iniziale, gli stivaletti tacco cinque dello spavaldo Tony Manero calcano il marciapiede al ritmo di “Stayin’ Alive” dei Bee Gees.

Il quartiere è quello di Brooklin, abitato prevalentemente da italo-americani, ed è davanti al bancone di Lenny’s che Tony ritira due tranci di pizza; una scena di pochi secondi che ha regalato alla pizzeria anni e anni di popolarità.

Lenny’s ha chiuso i battenti a febbraio 2023 solo perché il proprietario ha deciso di andare in pensione, la notorietà del locale non è mai venuta meno.  

40 anni de ‘La febbre del sabato sera’, è ‘Night Fever’

Il fenomeno dei Travoltini

All’inizio, in Italia, il film viene bollato dalla critica come frivolo e privo di contenuto, così come il genere musicale che celebra: la disco music. Ma sull’onda del successo travolgente del film, ben presto si moltiplicano le discoteche e chi le frequentava: in Italia nel 1978 ne vengono aperte 500, i giovani hanno trovato il nuovo luogo di aggregazione sociale.

Si conia il termine “travoltino” per indicare, un po’ spregiativamente, i giovani che amano la disco music e che si vestono e atteggiano alla Tony Manero. Scarpe con tacco pronunciato, pantaloni svasati, camicia aperta sul petto, giacchetta di pelle nera… e via, si è pronti per la febbre del sabato sera!

Dopo il successo planetario della Febbre del Sabato sera e di Grease, la carriera di Travolta subisce una battuta di arresto a causa di scelte poco fortunate. L’attore torna al successo nel 1994 con Pulp Fiction e il ruolo di Vincent Vega, grazie al quale riceve una seconda candidatura all’Oscar.

Breve scheda su John Travolta

RSI Cultura 18.02.2024, 07:00

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