Gilles Deleuze, figura emblematica della filosofia del XX secolo, concluse la sua esistenza il 4 novembre 1995 con un gesto estremo. Si gettò dalla finestra del suo appartamento parigino. Afflitto da una grave patologia polmonare che lo costringeva a dipendere da un respiratore, la sua scelta non fu soltanto una fuga dalla sofferenza, ma anche un atto consapevole, in perfetta coerenza con la sua concezione della libertà e della vita come affermazione positiva.
La filosofia deleuziana si distingue per il rifiuto di sistemi chiusi e dogmi precostituiti. Deleuze non ambiva a fondare una scuola di pensiero, bensì a esplorare il pensiero come movimento dinamico, come una cartografia concettuale in continua evoluzione. Nei suoi scritti, sia individuali sia in collaborazione con Félix Guattari, ha messo in discussione le categorie tradizionali del pensiero occidentale, introducendo concetti innovativi e rivoluzionari.
Il libro Millepiani (5./5)
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Il nucleo del suo pensiero ruota attorno ai concetti di molteplicità, divenire e desiderio inteso come forza generativa. Deleuze respinge le strutture gerarchiche e binarie, proponendo invece un pensiero fluido, capace di adattarsi alla complessità del reale. I suoi concetti chiave, come il «rizoma», il «corpo senza organi», la «deterritorializzazione», non sono mere metafore, ma strumenti concreti per pensare oltre i confini delle convenzioni stabilite.
L’influenza di Deleuze trascende i confini della filosofia, estendendosi alla psicoanalisi, alla teoria politica, all’arte, al cinema e alla musica. La sua capacità di creare connessioni tra ambiti apparentemente distanti, infatti, ha dimostrato come il pensiero possa superare i confini disciplinari, generando nuove forme di comprensione della realtà.
In contrapposizione alle tendenze che proclamavano la fine della filosofia o la riducevano a mera decostruzione, Deleuze ha riaffermato con forza la possibilità di un pensiero creativo, capace di affrontare temi fondamentali come la vita, la natura e il tempo. In questo senso, si inserisce in una tradizione filosofica che parte da Spinoza e passa per Nietzsche, Bergson e Whitehead, cercando di concepire l’essere come affermazione positiva piuttosto che come mancanza o negazione.
Poesia rizomatica
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Il rapporto di Deleuze con la scienza è stato caratterizzato da apertura e curiosità intellettuale. Ha cercato di elaborare concetti adeguati agli oggetti emergenti della scienza moderna, inclusi quelli che sfuggono alla misura umana. Il suo dialogo con la matematica, la biologia e la cibernetica non è mai stato condotto da una posizione di presunta superiorità filosofica, ma da un genuino interesse per l’intersezione tra discipline.
Inutile dire come il pensiero deleuziano mantenga ancora oggi una straordinaria attualità. Invita a pensare in modo flessibile, a cercare connessioni inaspettate, ad abbracciare il cambiamento. Il suo approccio “rizomatico”, infatti, offre una via per navigare la complessità senza cedere a semplificazioni riduttive.
Alcune interpretazioni superficiali hanno etichettato Deleuze come irrazionalista, nichilista, postmoderno, o persino come apologeta del capitalismo. Tuttavia, il suo pensiero affonda le radici in una profonda conoscenza della storia della filosofia e in un dialogo costante con la scienza e l’arte contemporanee.
A trent’anni dalla sua scomparsa, il pensiero di Deleuze continua a generare movimento intellettuale. Non si tratta di un sistema chiuso, ma di una vibrazione continua; non di un ricordo statico, ma di una forza attiva che stimola il pensiero critico, sfida le strutture di potere esistenti e apre nuove possibilità per la soggettività e la comunità.
Pensare con Deleuze implica una scelta consapevole. Significa riconoscere la capacità dell’essere umano di emanciparsi da verità assolute e modelli imposti, non per negare, ma per affermare e creare. La filosofia diventa così una pratica di libertà, un esercizio di resistenza, una forma di vita. È un invito a pensare in modo diverso, a generare nuovi concetti, a immaginare possibilità alternative per l’esistenza umana e la società.
Gilles Deleuze
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