Oltretevere

Mitezza e ascolto, lo stile di un papa agostiniano

Un testo scritto per la RSI dalla religiosa che ha più volte ospitato Robert Francis Prevost quando era priore generale dell’ordine agostiniano

  • Oggi, 12:00
Suor Daguati.jpg

L'allora priore generale dell'ordine agostiniano padre Prevost incontra le suore del monastero di Santa Chiara della Croce di Montefalco negli ottocento anni dalla morte della Santa (foto per gentile concessione del Monastero)

Di: Suor Maria Cristina Daguati, priora delle agostiniane di Montefalco

Le prime parole di papa Leone XIV sono frecce appuntite, chiare e limpide, e tratteggiano una personalità che si è formata in ginocchio, con l’occhio e il cuore aperti sul mondo. Al centro va messo Cristo, così che l’ordine dell’amore sia come una ruota dove i raggi convergono e la bicicletta, lanciata per le vie del mondo, corre velocemente! Da questo primato dell’amore di Dio per il mondo e dalla sua accoglienza scaturisce “la pace sia con voi” e la comunione nella chiesa e nel mondo. La ripartenza è sempre da Cristo per poi trovare un cuore che si dilata a dismisura. Solo così l’amore non rischia l’inflazione e possiamo permetterci di osare tanto! Osare di amare tutti in Cristo: “Attira verso di Lui con te tutti quelli che puoi e dì loro: amiamo Lui, amiamo Lui”.

Questo grande movimento è insito nella spiritualità agostiniana, infatti il cuore è inquieto finché non riposa in Cristo, nell’Unico, e non in modo solitario, ma con i fratelli e le sorelle di cammino: “Se scopri la via della Verità condividila con i fratelli di cammino”. Il motto del papa ci dice proprio questo: “In Lui, unico Cristo, siamo uno”.

Questo orizzonte non è forse l’apertura sinodale nella quale la Chiesa sta muovendo i suoi passi negli ultimi anni? Il carisma agostiniano potenzia molto questa vita d’interiorità unita alla comunione e alla fraternità. D’altro canto non è forse il Vangelo che coniuga sequela e annuncio a tutti i popoli? Non è lo stesso Signore Gesù che, pur potendo far tutto da solo, si serve di dodici poveri uomini per fare cose grandi in amore?

La vita della Chiesa è questa sinfonia nella diversità. E più le note si mettono in gioco nello spartito di un esperto compositore, più la sinfonia sarà meravigliosa. Leone XIV – da frate agostiniano, da vescovo, da cardinale – ha fatto sempre questo, sa fare bene, con mitezza e tanto ascolto, proprio questo.

Lasciamolo lavorare sostenendolo con la preghiera e con l’affetto. La Chiesa è credibile quando è una, non perché uniforme ma perché ricca come un prisma attraversato da un raggio di sole. Questa comunione non si fa per somma o sottrazione bensì investendo la vita in un dono, infaticabile e generoso. Un papa agostiniano, penso, sia un uomo innamorato di una Bellezza incontrata, affascinato da essa e diffonde il buon profumo di Cristo in tutto il mondo. Questo contagio, accompagnato dalla gentilezza e innocenza disarmate e disarmanti di papa Leone XIV, possono realmente essere più forti del ruggito di un leone. Possiamo augurarci che sia proprio la mitezza a vincere le guerre!

“Canta e cammina, non deviare, non tornare indietro, non fermarti”, caro papa e fratello in Cristo, la nostra amicizia è con te e si fa preghiera. Ogni volta che ti abbiamo incontrato, quel tuo dolce esserci per ciascuna di noi, ci ha arricchite. Ora ti lasciamo andare per le vie del mondo e sicuramente il volto del bel Pastore risplenderà su di te per il mondo intero. Solo così potrai lavorare per Cristo e per la Chiesa una, perché ci hai insegnato che le nostre comunità sono belle quando regna la comunione del cuore uno e dell’anima una protesi verso Dio. “I tuoi piedi sono il tuo amore”, l’amore che lo Spirito riversa nel tuo cuore di Padre buono: noi tutti ti seguiremo, perché Gesù ha preparato il tuo cuore per i molti! Il tratto missionario che ci lasci, di uomo interiore, riservato e dolcissimo, sia come un ruggito per le coscienze incallite dalla durezza del cuore!

01:47

Papa Leone accoglie i giornalisti

Telegiornale 12.05.2025, 20:00

Correlati

Ti potrebbe interessare