Sarah Mullally, prima donna eletta alla guida della Chiesa anglicana con la carica di arcivescovo di Canterbury in risposta agli scandali sessuali di pedofilia e di accuse d’insabbiamenti che hanno investito nel Regno Unito non pochi presuli uomini, è finita sotto accusa per aver gestito in modo improprio un caso di abusi.
La neo primate della Chiesa d’Inghilterra, che assumerà formalmente il suo nuovo incarico il 28 gennaio, deve rispondere di come ha affrontato una denuncia di abusi rivolta in passato da una vittima, definita solo come “Sopravvissuto N”, a un sacerdote di Londra, diocesi dove Mullally è stata vescovo dal 2018.

Sarah Mullally, prima donna a capo della Comunione anglicana - Fratelli d’abito
Chiese in diretta 12.10.2025, 08:30
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La vicenda riguarda in particolare una possibile violazione del codice di condotta del Clergy Discipline Measure in quanto Mullally avrebbe inviato un’e-mail riservata sulle accuse di abusi direttamente al sacerdote interessato, al di fuori del procedimento disciplinare.
In un comunicato la leader religiosa ha dichiarato che al Sopravvissuto N - il quale aveva rivolto un reclamo formale contro di lei nel 2020 senza ricevere risposta - non è stata garantita l’adeguata assistenza da parte della Chiesa d’Inghilterra.

Sarah Mullally prima donna alla guida della Chiesa anglicana
Telegiornale 03.10.2025, 20:00
Il caso solleva imbarazzo rispetto all’istituzione che sta cercando di superare gli scandali delle molestie e degli insabbiamenti interni, a partire da quello che nel 2024 aveva costretto a dimettersi il precedente arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, per le coperture date a un avvocato legato alla Chiesa, John Smyth, promotore per anni di campi giovanili in Africa, svelato infine nei panni di predatore sessuale di almeno 130 ragazzi.

RG 12.30 del 04.12.2025 Il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 04.12.2025, 14:48
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