Storia

Beat Zurlauben

Padre della patria

  • 18 aprile 2023, 00:00
  • 7 novembre 2023, 10:23
Beat de la tour

Ritratto d'epoca di Beat Zurlauben

  • Francesco Cerea
Di: Elizabeth Camozzi

Sotto i riflettori è il nobile casato degli Zurlauben, dalle indubbie origini vallesane e, secondo la leggenda, discendente dai baroni de la Tour il cui antico maniero è ancora oggi osservabile a Niedergesteln; famiglia che dopo esser emigrata nella città di Zugo nel XV secolo, fece una rapida scalata al potere divenendo tra il 1600 e il 1700 la famiglia più influente del piccolo Cantone. Molti esponenti di questa casata ricoprirono le più alte cariche ecclesiastiche e militari, addirittura in Francia vennero elevati al rango comitale. Nella città di Zugo furono appaltatori del sale fino al 1728, oltre ad esser incaricati della distribuzione delle pensioni francesi nel loro Cantone.
Personaggio decisivo per la dinastia, fu Beat Zurlauben: nato a Zugo il 18 aprile del 1597.

LA FAMIGLIA
Il nonno, da cui prese il nome Beat, si unì in sposalizio a Regula Kolin, appartenente ad un altro casato molto importante nel Cantone; ella discendeva infatti dall’acclamato “Eroe di Zugo” -l’alfiere Peter Kolin- morto con onore durante la battaglia di Arbedo nel 1422, dopo aver difeso con tenacia ed orgoglio il simbolico vessillo bianco e blu nonostante la clamorosa sconfitta in battaglia.
Beat Zurlauben ricalcò le orme famigliari, in particolare quelle del padre Konrad, che visse tra Lucerna, Lione e Parigi per motivi di studio, ma anche quale inviato al rinnovo dell'alleanza con la Francia. Un padre che mostrò al figlio cosa significasse giocare un ruolo nella società e nella politica locale, essendo stato prima Cancelliere dal 1590 al 1612 e successivamente senatore dal 1604 al 1629, per poi diventare luogotenente e infine Ammann della Città e del baliaggio di Zugo, dal 1614 al 1617.

GLI ANNI DELLA GIOVENTÙ
Beat Zurlauben, dopo le scuole nel monastero di Rheinau e poi a Friburgo, nel 1612 si trasferì anch’egli a Lione, a Bourges e poi, l’anno successivo, a Parigi. Nel 1614 si sposò con Euphemia Honegger, figlia del tesoriere Niklaus Honegger, sodalizio non casuale con un’altra famiglia del ceto dirigente dell'antica Confederazione. Grazie alle origini argoviesi della famiglia della moglie, nel 1620 Zurlauben acquisì anche la cittadinanza di Bremgarten.

Bremgarten

Tavola incisa su rame, veduta di Bremgarten a fine 1700, inserita nei "Tableaux de la Suisse" di Beat Fiedel Zurlauben

  • Francesco Cerea

Ancora oggi questo è un borgo fortificato magnifico che è racchiuso tra due anse del fiume Reuss, in cui risiedono antiche chiese, torri medievali e un impressionante ponte di legno. Non a caso quindi, dal 2017 Bremgarten é stata ascritta nella lista dell'Associazione I Borghi più belli della Svizzera.
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Beat Zurlauben dopo esser stato nel 1614 cadetto e poi tenente al servizio della Francia nella compagnia di suo zio Beat Jakob, nel 1629 rilevò invece la compagnia della Guardia svizzera che fu di suo padre (morto di peste proprio quell’anno) e ne rimase titolare fino al 1636. Successivamente gli furono affidate anche le altre compagnie al servizio della Francia, del Papa e del granducato di Firenze, occupandosi pure della distribuzione delle pensioni francesi per il Canton Zugo, di cui per anni fu il principale beneficiario.

LA VITA POLITICA
Tra il 1617 e il 1630 Beat fu il primo esponente della sua casata a ricoprire la carica di landscriba dei Freie Ämter, ossia il funzionario che dirigeva la cancelleria del baliaggio argoviese, appartenente ai Cantoni sovrani. Zurlauben trasferì dunque la sua residenza, così come la cancelleria, nel mulino Wälismühle, situato appena poco fuori dalle mura di Bremgarten.
Beat Zurlauben, entrò quindi a far parte pure del Gran Consiglio di Bremgarten dal 1623 al 1631, rimanendo comunque ancorato anche alle proprie origini zughesi: fino al 1663, quando morì, figurò tra i membri del Senato di Zugo.
Come il padre, anche Beat assurse al massimo onore, ossia Ammann di Zugo, in due diversi mandati: il primo dal 1632 al 1635 e il secondo dal 1641 al 1644. Nel 1650 venne poi rieletto direttamente dal popolo in occasione dalla Landsgemeinde, ma decise di non accettare. Erano già diversi, in effetti, gli impegni che lo videro coinvolto in quegli anni: Stabführer -presidente del Consiglio della città di Zugo, balivo di Hünenberg, Cancelliere e più volte inviato alla Dieta federale. Occasione, quest’ultima, in cui emerse in particolare la sua dote di mediatore.

IL MEDIATORE
Nel 1632 ebbe luogo il conflitto denominato affare della chiusa di Balsthal, che vide disputare Berna e Soletta in prima linea per questioni legate al superamento dei confini interni, ma anche per dissidi religiosi legati alla guerra dei Trent'anni. Un frangente nel quale Beat Zurlauben funse appunto da intermediario per trovare un accordo tra le due città, evitando una probabile guerra civile. Fu mediatore, dopo il 1650, anche nel conflitto noto come Kleinodienstreit, tra la Francia e i capitani confederati relativo alle pensioni del sevizio mercenario, poi nella grande guerra svizzera dei contadini in cui le popolazioni delle zone rurali si unirono e ribellarono fortemente rispetto alle imposizioni economiche e politiche delle Città-stato alle quali sottostavano; partecipò inoltre al tribunale penale di Zofingen e infine fu chiamato a mediare anche durante tutta la spinosissima questione religiosa tra i cattolici e i riformati, nel canton Glarona e, ancora prima, nel 1644, a Coira venne inviato quale delegato confederato ai Congressi grandi, detti anche Beitage, per appianare le controversie confessionali nelle Tre Leghe durante i cosiddetti Torbidi Grigionesi.

GLI ULTIMI ANNI E IL RICONOSCIMENTO
La politica, la vita sociale, l’impegno lavorativo per se stesso e per il popolo, furono il motore della vita di Beat Zurlauben. Si ricorda che rappresentò la città di Zugo sia nella delegazione inviata nel 1634 a Parigi presso re Luigi XIII, sia in occasione del rinnovo dell'alleanza con il Vallese nel 1637. Beat Zurlauben ha favorito pure le trattative per il rinnovamento di lega del 1652 con Carlo Emanuele II di Savoia.
Fu infine insignito dai suoi contemporanei di un raro titolo onorifico, ossia"padre della patria": la più grande e profonda ricompensa per il suo operato nella gestione della “cosa pubblica”.

Beatus Zurlauben

Ritratto d'epoca di Beatus/Beat Zurlauben

  • Francesco Cerea

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