Il 25 settembre 1799, oltre ventimila soldati austro-russi agli ordini del generale Alexander Suvorov affrontarono le truppe francesi che avevano occupato la Svizzera. Lo scontro ebbe luogo nella Gola della Schöllenen e la fase più sanguinosa si consumò sul Ponte del Diavolo. Quest’ultimo deve il suo nome a una leggenda: gli abitanti della Valle di Orsera, dopo aver costruito a fatica scalinate, passerelle e sentieri, incontrarono enormi difficoltà nell’edificare il ponte. A quel punto, secondo il racconto popolare, comparve il Diavolo per offrirsi di aiutarli, ma gli abitanti riuscirono a ingannarlo e, per beffa, gli attribuirono il nome della costruzione.
Si tratta di un luogo di selvaggia suggestione, dove una bandiera a strisce orizzontali bianca, blu e rossa sventola accanto al vessillo elvetico, davanti a un imponente monumento scavato nella roccia della gola: il Memoriale a Suvorov, eretto nel 1899 per ricordare i caduti russi in quella battaglia. La sua rilevanza simbolica è tale che, nel 2009, il presidente russo Dimitri Medvedev vi si recò personalmente, durante una visita di Stato in Svizzera, per rendere omaggio alle vittime.
Il presidente russo Dmitry Medvedev depone una corona di fiori sul monumento al generale Alexander Suvorov, venerato in Russia come un genio militare, vicino ad Andermatt, nella Svizzera centrale, martedì 22 settembre 2009.
In tempi recenti, con l’inizio della guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022, il monumento a Suvorov e il Palazzo governativo di Altdorf sono stati oggetto di atti vandalici: il primo imbrattato con scritte contro la guerra e vernice blu e gialla, colori della bandiera ucraina; il secondo deturpato con vistose scritte rosse. Le autorità non hanno stabilito se i due episodi fossero collegati. Per quanto riguarda il memoriale, dieci giorni dopo (il 16 maggio 2022) un gruppo di volontari russi e svizzeri di propria iniziativa decise di ripulirlo, come gesto di pace tra i due popoli, dopo che il Canton Uri aveva respinto la richiesta dell’Ambasciata russa di occuparsi del restauro, dichiarando che la manutenzione spettasse alla Russia in quanto proprietaria del monumento.
Gruppo di cittadini svizzeri e russi che pulicono il monumento a Suvorov, immagine diffusa dall'ambasciata russa a Berna.
I fatti storici, la battaglia del 1799
Nel corso delle Guerre della Seconda Coalizione, il 15 settembre 1799 l’esercito russo, forte di 21.000 uomini, giunse al Monte Ceneri, dove affrontò i francesi nei pressi di Faido e Airolo. A meno di dieci giorni di distanza ebbe inizio l’avanzata verso il Gottardo, con l’obiettivo di congiungersi successivamente con le truppe alleate al comando di Aleksandr Korsakov nella regione di Zurigo.
La battalia tra russi e francesi nella Gola di Schoellenen in Svizzera.
Il 24 settembre le truppe austro-russe riportarono una vittoria sui francesi in una battaglia combattuta all’Ospizio del Gottardo. Il giorno successivo, 25 settembre 1799, si accesero nuovi scontri tra Göschenen e Andermatt, nella Gola della Schöllenen, un aspro passaggio alpino che divenne teatro di un durissimo confronto tra l’esercito rivoluzionario francese del generale Claude Jacques Lecourbe e le forze austro-russe guidate da Alexander Suvorov. La vittoria non fu però indolore: circa 5.000 i caduti. Per rallentare l’avanzata nemica, i soldati napoleonici fecero crollare il Ponte del Diavolo e ostruirono il tunnel di Urnerloch con detriti e macerie. Suvorov reagì già il giorno seguente, facendo trasportare tronchi dai boschi vicini e legandoli con le fasce delle uniformi degli ufficiali per costruire un ponte provvisorio che consentì il passaggio delle truppe.
Pochi giorni più tardi, Suvorov raggiunse Altdorf, capoluogo del Canton Uri, ma fu costretto a fermarsi poiché i francesi avevano rimosso le imbarcazioni da Flüelen. Così, il 27 settembre 1799 ordinò la ritirata verso Bürglen, passando per il Kinzigpass in direzione della Muotathal, nel Canton Svitto. Le cause di questo arretramento furono complesse: non solo la sconfitta di Korsakov a Zurigo, ma anche la scarsa coordinazione da Vienna, il ritardo con cui la divisione Rosenberg poté sostenere le operazioni e la capacità di Masséna di sfruttare con prontezza la situazione a proprio vantaggio. L’esercito si arrampicò tra neve e pioggia fino ai 2.073 metri del Kinzig, dovendo poi deviare attraverso i passi di Pragel e Panix, dal momento che anche la strada per Zurigo era stata tagliata. Infine, ridotti a soli 14.000 sopravvissuti, il 12 ottobre 1799 i russi abbandonarono la Svizzera passando da Ilanz e Coira, varcarono il passo del Sankt Luzisteig nei Grigioni e marciarono verso Monaco di Baviera, fino a rientrare infine in patria.
La marcia delle truppe russe in Svizzera nell’autunno del 1799.
Come ricordato dal Museo nazionale svizzero svizzero in occasione della mostra organizzata a Svitto nel 2018 e dedicata a quell’episodio storico, la traversata delle Alpi compiuta in Svizzera nel 1799 dal generale russo Aleksandr Suvorov «ha creato un mito che resiste ancora oggi». A testimoniarlo rimane il monumento eretto un secolo dopo, tra il 1895 e il 1898, realizzato su progetto dell’architetto Alessandro Werschinsky, finanziato dal governo russo, con il benestare della Confederazione svizzera.
Peter Alexei Vasilievich Suvorov Rymnikski.
Nato a Mosca il 24 novembre 1730 e morto il 18 maggio 1800 nei pressi di Azov, in Russia, Aleksandr Suvorov prese parte alla guerra dei Sette anni, che coinvolse le principali potenze europee, e successivamente al conflitto russo-turco del 1768-1774. Si distinse anche nella guerra russo-polacca tra il 1768 e il 1772 e nuovamente contro i Turchi nel biennio 1773-1774. Tornato in patria nel 1775, sconfisse le ultime forze di Emel'jan Ivanovič Pugačëv, capo della grande rivolta contadina esplosa sotto il regno di Caterina II. Nel 1786 fu nominato governatore della Crimea e, durante la guerra russo-ottomana del 1787-1791, riportò importanti vittorie a Kinburn (1787) e a Focşani (1789); l’anno seguente conquistò Izmail in Bessarabia e nel 1794 fu inviato in Polonia per reprimere l’insurrezione guidata da Kościuszko (che in seguito trovò rifugio a Soletta), impadronendosi di Varsavia. In quell’occasione fu promosso maresciallo di campo e poco dopo congedato.
Per quanto riguarda il legame con la Svizzera, Suvorov ebbe un ruolo centrale nella seconda guerra di Coalizione, che vide Gran Bretagna, Austria e Russia contrapposte alla Francia. Nell’estate del 1799, alla guida del corpo di spedizione russo, scacciò i francesi dal Nord Italia per poi affrontare l’armata francese stanziata in Svizzera. La sconfitta di Korsakov nella seconda battaglia di Zurigo (25-26 settembre) fece però fallire il piano di riunire le due armate russe, costringendo Suvorov a ritirarsi attraverso la valle della Muota e infine nella valle del Reno anteriore. La sua campagna alpina, segnata da condizioni meteo proibitive, neve e continui combattimenti, comportò perdite gravissime: la storiografia svizzera (insieme al mito che circonda la figura del generale) ne celebra il valore militare, ma evidenzia anche le sofferenze inflitte alle popolazioni delle valli attraversate.
Richiamato dallo zar, pochi mesi dopo – nel 1799 – ricevette i titoli di principe e generalissimo. Morì nel maggio 1800, e per rendergli onore Alessandro I fece erigere a San Pietroburgo un monumento grandioso in sua memoria.
La località
La cosiddetta Via di Suworow sulle alture del Canton Uri.
La Gola della Schöllenen si trova in un’area appartata, accessibile soltanto a piedi, tra i Comuni di Göschenen, a nord, e Andermatt, a sud, con un dislivello di circa trecento metri tra il punto più basso e quello più alto. Si tratta di un canyon selvaggio che in passato costituì un ostacolo imponente lungo la via del San Gottardo, la strada che collegava il Canton Uri al Ticino. Per secoli rappresentò una barriera quasi invalicabile, isolando in gran parte la Valle di Orsera (Urserental), dove la popolazione viveva in una sorta di bolla sociale e culturale.
Oggi un percorso escursionistico consente di esplorare questo luogo suggestivo e ricco di energia: un itinerario di circa un’ora e mezza che collega Andermatt a Göschenen, permettendo di ammirare punti panoramici spettacolari, straordinarie formazioni naturali e villaggi pittoreschi come Hospental, recentemente entrato a far parte della rete dei borghi più belli della Svizzera.
La storia del Memoriale Suvorov e della battaglia al ponte del diavolo
RSI Info 01.07.2022, 12:11

