Storia

Il monumento urano dedicato ad Alexander Suvorov

Una bandiera russa nella Gola della Schöllenen

  • 6 febbraio 2023, 21:54
  • 5 settembre 2023, 14:57
Suworow Memorial

Suworow Memorial presso la Gola di Schöllenen nel Canton Uri

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Di: Elizabeth Camozzi

Il 25 settembre 1799 le truppe austro-russe, composte da oltre ventimila uomini e comandate dal generale Alexander Suvorov si scontrarono contro i francesi che avevano occupato la Svizzera. L’evento bellico accadde nella Gola della Schöllenen, in particolare la fase più cruenta dello scontro si svolse sul Ponte del Diavolo, così nominato perché, secondo la leggenda, gli abitanti della Valle di Orsera con la forza delle loro sole braccia avevano in questi luoghi costruito gradini, passerelle e sentieri, ma ebbero notevoli grattacapi con la costruzione del ponte; in loro ‘aiuto’ sarebbe giunto dunque il Diavolo in persona, il quale fu tuttavia superato in astuzia dalla popolazione che, a sfregio, gli diede il suo nome.

Un luogo d’impetuosa bellezza, remoto, in cui abbarbicata alla roccia garrisce una bandiera bianca, blu e rossa a strisce orizzontali; un angolo nel quale il vessillo della Confederazione Elvetica accompagna il drappo della Federazione Russa, a sentinella di un imponente memoriale -il Monumento a Suvorov- cesellato nella pietra della Gola nel 1899, che commemora appunto i militari russi caduti in quel sanguinoso scontro. Un posto di tale importanza in cui, nel 2009, il Presidente russo Dimitri Medvedev si recò per rendere omaggio alle vittime, in occasione della sua visita di Stato in Svizzera.

Omaggio di Medvedev

Il presidente russo Dmitry Medvedev depone una corona di fiori sul monumento al generale Alexander Suvorov, venerato in Russia come un genio militare, vicino ad Andermatt, nella Svizzera centrale, martedì 22 settembre 2009.

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In tempi più recenti, a causa dello scoppio della guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022, il monumento a Suvorov, così come il Palazzo governativo di Altdorf, sono stati teatro di vandalismi: imbrattato il primo con graffiti contro la guerra e della vernice blu e gialla (i colori della bandiera ucraina), danneggiato il secondo con delle vistose scritte di colore rosso. Dagli inquirenti non è stato chiarito se i due fatti fossero o meno correlati, ma per quanto attiene al monumento, una decina di giorni dopo l’accaduto (16 maggio 2022) un gruppo di cittadini volontari -sia russi, sia svizzeri- di propria iniziativa ha voluto ripristinare il memoriale quale risposta pacifica tra i due Paesi, dopo che il Canton Uri si era rifiutato di effettuare la pulizia secondo quanto richiesto dall'Ambasciata russa, sostenendo che il restauro fosse responsabilità della Russia in quanto proprietaria del monumento.

Pulizia del monumento a Suvorov

Gruppo di cittadini svizzeri e russi che pulicono il monumento a Suvorov, immagine diffusa dall'ambasciata russa a Berna.

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I fatti storici, la battaglia del 1799
Durante le Guerre della Seconda Coalizione, il 15 settembre 1799 le forze russe avevano raggiunto il Monte Ceneri con 21.000 uomini, scontrandosi con i francesi nei pressi di Faido e Airolo. Nemmeno dieci giorni dopo ci fu l’avanzata verso il Gottardo, con lo scopo di unirsi successivamente alle truppe amiche comandate da Aleksandr Korsakov nella regione di Zurigo.

Battalia franco-russo nella Gola della Schoellen

La battalia tra russi e francesi nella Gola di Schoellenen in Svizzera.

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Il 24 settembre sconfissero quindi i francesi in una battaglia all’Ospizio del Gottardo, per poi, il 25 settembre 1799, dar vita agli scontri tra Göschenen e Andermatt, nella Gola di Schöllenen: un remoto passaggio alpino che diventò lo scenario del violentissimo conflitto tra le truppe rivoluzionarie francesi guidate dal generale Claude Jacques Lecourbe e l’esercito “alleato” di Stati europei austro-russo comandato dal generale Alexander Suvorov. Una vittoria che, tuttavia, non fu priva di dipartite, contate in circa 5000 uomini. I militari napoleonici riempirono allora di macerie e detriti il tunnel di Urnerloch e fecero esplodere il Ponte del Diavolo così da rallentare l’avanzata nemica; Suvorov rispose, il giorno successivo, organizzando l’arrivo di travi di legno dai boschi circostanti, che legò assieme con le fasce delle uniformi degli ufficiali in modo da erigere un ponte di emergenza, forzando di fatto il passaggio. Alcuni giorni dopo Suvorov raggiunse anche il capoluogo di Uri, Altdorf, ma dovette arrestarsi, avendo i francesi rimosso tutte le imbarcazioni da Flüelen; così il 27 settembre 1799, il generale ordinò alle sue truppe di ritirarsi verso Bürglen, attraverso il Passo del Kinzig, alla volta della svittese Muotathal. L’esercito si arrampicò come un mostruoso cingolo tra neve e pioggia sui 2'073 metri del Passo del Kinzig e fu costretto a deviare per i passi di Pragel e Panix, dato che la strada per Zurigo era stata interrotta anche in quel punto. Infine, con ormai solo 14'000 sopravvissuti, l'12 ottobre 1799 le forze russe lasciarono la Svizzera attraverso Ilanz e Coira, in direzione della frontiera austriaca; abbandonarono i Grigioni varcando il passo del Sankt Luzisteig e si misero in marcia verso Monaco di Baviera, per tornare da ultimo anche in Russia.

Marcia-delle-truppe-russe-in-Svizzera

La marcia delle truppe russe in Svizzera nell’autunno del 1799.

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Come sottolineato dal Museo nazionale svizzero alla presentazione di un'esposizione allestita a Svitto nel 2018 e incentrata su quello storico evento: la traversata delle Alpi intrapresa nel 1799 in Svizzera dal generale russo Aleksandr Suvorov "ha creato un mito che resiste ancora oggi". Il monumento, che fu eretto un secolo esatto più tardi nel periodo 1895-1898, continua a testimoniarlo con forza; un progetto secondo i piani dell’architetto Alessandro Werschinsky e con l’approvazione della Confederazione Svizzera.

Alexei Vasilievich Suvorov

Peter Alexei Vasilievich Suvorov Rymnikski.

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Nato a Mosca il 24 novembre 1730 e morto sempre in Russia, nei pressi di Azov, il 18 maggio del 1800. Combatté nella guerra dei Sette anni che coinvolse le principali potenze europee e poi le armate che dal 1768 al 1774 furono coinvolte nella guerra russo-turca; si distinse nel conflitto russo-polacco lungo il periodo 1768-72, così come contro i Turchi, dal 1773 al ‘74. Tornato in Russia l’anno successivo, annientò gli ultimi resti delle truppe del pretendente al trono dell'Impero russo Emel'jan Ivanovič Pugačëv, che guidò una grande insurrezione contadina durante il regno di Caterina II. Fu anche Governatore della Crimea nel 1786 e nella guerra russo-ottomana tra il 1787 e il ‘91, riportò brillanti vittorie a Kinburn (1787) e a Focşani (1789); l’anno seguente occupò Izmail in Bessarabia e, nel 1794, fu inviato in Polonia per reprimere l'insurrezione guidata da Kościuszko (che per altro sarà ospite nel suo esilio anche nel Canton Ticino, a Vezia), impadronendosi di Varsavia. Fu quindi promosso maresciallo di campo e poco dopo fu congedato.
Per quanto riguarda la correlazione con la Svizzera, come citato, ebbe un ruolo importante durante la seconda guerra di Coalizione che vide la Gran Bretagna, l'Austria e la Russia opposte alla Francia, quando nell'estate del 1799 alla testa del corpo di spedizione russo cacciò le truppe francesi prima dall'Italia settentrionale, per poi affrontare l'armata francese d'Elvezia. La sconfitta subita da Korsakov nella seconda battaglia di Zurigo (25 e 26 settembre) fece tuttavia fallire il progetto di congiungere le due armate russe e le truppe di Suvorov ripiegarono appunto nella valle della Muota, per ritirarsi infine nella valle del Reno anteriore. La campagna alpina di Suvorov, afflitta da cattivo tempo, neve e combattimenti continui, causò perdite ingenti; la storiografia svizzera (e la leggenda attorno al personaggio) riconoscono in particolare il valore della sua impresa militare, ma sottolineano anche la miseria patita dalle popolazioni delle valli attraversate dalla sua spedizione.

Richiamato in Russia dallo zar, morì pochi mesi dopo esser stato insignito del titolo di principe e di generalissimo nel 1799. Per il suo valore militare a Pietroburgo Alessandro I gli fece pure erigere un monumento grandioso.

La località

Via-di-Suworow

La cosiddetta Via di Suworow sulle alture del Canton Uri.

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La Gola della Schöllenen si trova in una zona discosta, raggiungibile solo a piedi, tra i Comuni di Göschenen a settentrione e di Andermatt a meridione, con il notevole dislivello di trecento metri tra il punto più basso e quello più alto. Una sorta di selvaggio canyon, che in passato fu un grosso ostacolo viabile verso il Passo del San Gottardo, lungo la strada che dal Canton Uri conduceva in Ticino (e viceversa). Un ostacolo per secoli pressoché insormontabile, che isolò quasi completamente la Valle di Orsera o Urserental, la cui vita degli abitanti veniva quindi trascorsa in una sorta di bolla sociale e culturale.

Oggi è stato creato un percorso speciale per poter scoprire questo luogo magico, pieno di energia, grazie ad un giro di circa un’ora e mezzo di camminata che va da Andermatt a Göschenen, dove visitare diversi punti panoramici mozzafiato, fenomeni naturali favolosi e villaggi pittoreschi, come Hospental: da poco entrato nella rete dei borghi più belli della Svizzera.

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