Letteratura

“F***”, “Kiss my A**”: le volgarità di Trump sono intraducibili

Le parolacce del presidente USA sono una sfida per i traduttori di mezzo mondo. Ma perché i giornali francesi sembrano particolarmente in difficoltà?

  • Oggi, 13:09
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Donald Trump e Emmanuel Macron, Washington, 2025

  • IMAGO / UPI Photo
Di: Kappa / Marco Pagani 

Paolo Valentino, giornalista con una lunga storia di corrispondente estero, ha raccontato sulle pagine del Corriere della Sera le difficoltà che incontrano gli interpreti delle televisioni straniere quando devono tradurre i discorsi di Donald Trump: «di tutti, sono i francesi a combattere una delle battaglie più difficili per districarsi nell’eloquio frammentato, pieno di digressioni e frasi lasciate in sospeso del presidente americano. (…) Ma è soprattutto la volgarità di Trump a porre la sfida più ardua, quando tradotta nella lingua di Molière. (…) Le espressioni scurrili in cui Trump indulge spesso, infatti, suonano ancora più sboccate dell’originale se tradotte letteralmente».

Dunque. La prima questione è capire se effettivamente una volgarità, tradotta in francese, suoni più volgare rispetto alla sua omologa in inglese, o se invece non sia il giornalismo francese che è più attento a una pulizia del linguaggio che – decisamente – non abita più dalle parti della Casa Bianca.
Domanda alla quale, francamente, non so dare una risposta.

Ma proviamo a stare al gioco: mettiamo che davvero la stessa cosa detta in francese, suoni più volgare all’orecchio francese di quanto non suonerebbe volgare all’orecchio inglese quella originale in inglese. Mettiamo che la robaccia che esce dalla bocca del presidente americano, acquisti ancora più trivialità nella sua traduzione. 

03:12

Le parolacce di Trump tra inglese e francese: una sfida di traduzione

Kappa: la non notizia 18.09.2025, 18:00

  • keystone
  • Marco Pagani

Quali potrebbero essere i motivi di questa maggiore – potremmo dire – facilità alla volgarità intrinseca della lingua francese?

La risposta più semplice potrebbe essere che l’uditorio francese è meno incline alla trivialità di quello americano, e di conseguenza tollera meno un capo di stato che dica cose come kiss my ass all’Europa, o usi tranquillamente e continuamente verbi come fuck, che letteralmente significa fottere.

Un’altra risposta facile è che le parolacce, dette in un’altra lingua, ci fanno sempre meno effetto rispetto a quando sono dette nella nostra. Il che però non spiegherebbe la naturalezza con cui Trump le usa nella sua lingua.

La spiegazione che mi diverte di più la fornisce il Merovingio nel film Matrix Reloaded, nel celeberrimo monologo sul francese.

Anche qui: perdonate la volgarità, ma sempre di grande cinema parliamo...

Rimane solo da chiedersi: cosa direbbe Trump, se la sua lingua madre fosse la seta del francese, piuttosto che l’acrilico dell’inglese americano? Chissà che parolacce userebbe…

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