Musica in movimento

Campioni, eroi e momenti di gloria: quando musica e sport si incontrano

Sette note e attività fisica hanno in comune ritmo ed energia, e la loro fusione trasforma le gesta degli atleti in emozioni condivise

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Superbowl half-time show
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Di: Voi che sapete.../RigA 

Musica e sport condividono un’energia capace di trasformare il movimento in emozione collettiva, fondendo il gesto atletico con la potenza evocativa del suono. Il ritmo, innanzitutto, accompagna la performance: dagli atleti che corrono scandendo il passo con le cuffie ai canottieri che sincronizzano i colpi di remo, fino alla boxe con l’immancabile “walk-in song”, ogni battito musicale diventa strumento di concentrazione, resistenza e persino miglioramento della prestazione fisica, come confermano diverse ricerche scientifiche.

Le grandi competizioni hanno poi una loro colonna sonora, un patrimonio condiviso che entra nell’immaginario di milioni di persone: inni olimpici, sigle dei Mondiali, fanfare della Formula 1 o cori da stadio che diventano rituali collettivi, capaci di unire pubblico e protagonisti in un’unica voce. Non si tratta solo di accompagnamento, ma di memoria culturale: poche note possono far riaffiorare il ricordo di un gol leggendario o di una medaglia storica.

La musica sa anche raccontare l’epica sportiva, trasformando i campioni in eroi popolari e dando voce a vittorie, sconfitte e riscatto. Dalle ballate folk ai brani rap, le storie di atleti che hanno sfidato il destino o cambiato il loro tempo risuonano come moderne leggende.

Non mancano le contaminazioni dirette: calciatori, pugili e cestisti che incidono dischi, musicisti che praticano sport agonistico, vite in cui talento fisico e creatività artistica si intrecciano senza soluzione di continuità. Persino lo stadio diventa palcoscenico: tamburi, cori e fischietti creano un concerto spontaneo, un paesaggio sonoro irripetibile che ogni tifoso riconosce e custodisce.

Così, musica e sport si rivelano facce della stessa medaglia: un unico grande spettacolo emotivo, capace di far vibrare corpi e animi al ritmo di un battito condiviso.

Alessandro De Rosa e Giovanni Conti ne discutono con Massimo Milone, giornalista musicale, autore di noir e speaker radiofonico e Matteo Piano, pallavolista, sportivo, Argento Olimpico Volley e comunicatore.

Massimo Milone offre alcune curiosità:

«Forse non tutti lo sanno: quel famoso coretto che si fa nello stadio, “chi non salta, chi non salta” eccetera, è un brano disco music del ‘72 che si chiamava Ali Shuffle. Ali è il pugile Muhammad Ali, e shuffle è il famoso gioco di gambe che Ali faceva sul ring. Quindi negli stadi tutti cantano un pezzo che è dedicato a uno sportivo immenso come può essere Muhammad Ali».

«In alcune maratone è vietato usare le cuffiette, usare la musica, perché addirittura hanno scoperto che è dopante. Quindi la musica come sostegno ma la musica anche come sostegno di qualche causa, che racconta dei fatti: per esempio Bob Dylan ha scritto una canzone per portare alla luce un errore giudiziario che aveva condannato un pugile, “Hurricane” Carter, alla galera».

Matteo Piano ricorda come la musica abbia segnato il suo percorso di sportivo:

«Avendo avuto un rapporto con la musica fin da quando sono un bambino, è stata la mia costante di vita. Adesso, ridendo, negli ultimi anni dico che sono diventato uno sportivo perché non ho avuto modo di diventare una popstar. 

La musica per me ha segnato tantissimi momenti della mia carriera: ho tantissime canzoni che ascoltavo prima di determinate partite più o meno significative, ma io ho scandito tutto il mio percorso da sportivo con alcune canzoni.

Ho sempre trovato grande vicinanza tra i due mondi, ma soprattutto il ritmo, che è una capacità necessaria per lo sport, perché è studiato scientificamente che la musicalità aiuta nello sport anche nel coordinamento».

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Battiti in movimento: tra sport e musica

Voi che sapete... 30.09.2025, 16:00

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  • Alessandro De Rosa e Giovanni Conti

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