Anniversari in musica

Luciano Pavarotti, il tenore pop

Il maestro modenese avrebbe compiuto 90 anni: voce potente, interprete appassionato, riuscì ad ampliare il pubblico della lirica

  • Oggi, 10:59
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  • IMAGO / Avalon.red
Di: Montmartre/RigA 

Forse - perché la controprova non c’è - senza Luciano Pavarotti gli spettatori di tutto il mondo non avrebbero mai potuto applaudire un Andrea Bocelli (che con il maestro modenese ebbe anche uno screzio) o Il Volo. Perché fu proprio il tenore emiliano, grazie alla sua grande voce, a un personaggio in grado di “bucare” e a una serie di collaborazioni con figure di spicco della musica leggera, a portare la lirica nel pop e anche un po’ viceversa.

“Lucianone”, come è affettuosamente chiamato ancora oggi dai fan, era nato a Modena il 12 ottobre 1935. Figlio di un panettiere con la passione per il canto, si avvicinò alla musica fin da giovane cantando nel coro della chiesa assieme al padre. Debutterà nel 1961 a Reggio Emilia nel ruolo di Rodolfo, nella Bohème, dando inizio a una carriera davvero straordinaria. La sua voce potente, il suo timbro luminoso lo portarono rapidamente alla ribalta internazionale.
Fondamentale fu l’incontro con il soprano Joan Sutherland, che lo aiutò a perfezionare questa sua tecnica vocale. Nel ’65 fece il suo esordio alla Scala di Milano, nel ’68 conquistò il pubblico della Metropolitan Opera di New York con la sua interpretazione appassionata e la sua presenza scenica.

La grande ribalta arrivò per Pavarotti negli anni ’90, quando la sua esecuzione particolare dell’aria Nessun dorma fu trasmessa in tutto il mondo durante i Mondiali di calcio italiani. Nello stesso anno partecipò al concerto dei Tre tenori, assieme a Placido Domingo e José Carreras, un evento che divenne uno dei dischi classici più venduti di sempre.

Pavarotti non fu solo un artista lirico, ma anche un ambasciatore della musica. Organizzò concerti all’aperto per centinaia di migliaia di spettatori, e collaborò con diversi musicisti provenienti dal pop e dal rock, come Bono degli U2 e Zucchero, e si impegnò in eventi benefici come Pavarotti & Friends. La sua capacità di unire generi musicali apparentemente lontanissimi contribuì a rendere l’opera lirica accessibile a un pubblico sempre più vasto. 

Luciano Pavarotti ha lasciato un’eredità indelebile. Ha venduto oltre 100 milioni di dischi e detiene due record mondiali: uno per il maggior numero di chiamate al sipario (ben 165) e uno per il disco classico più venduto. La sua voce e il suo carisma continuano a ispirare generazioni di appassionati di musica ancora oggi in tutto il mondo.

Il grande tenore è scomparso nel 2007, ma a 18 anni di distanza il suo nome continua a risuonare con forza, come i suoi celebri re acuti. Il lascito di Pavarotti è anche umano, fatto di gesti e di sorrisi, di una generosità che ha attraversato confini e generazioni. La sua casa a Modena oggi è un museo e la sua fondazione continua a promuovere la cultura, la formazione e la solidarietà proprio come lui avrebbe voluto. A 90 anni dalla nascita non è solo ricordato ma anche celebrato, perché la sua voce non ha mai smesso di cantare.

22:38

Luciano Pavarotti a 90 anni dalla nascita (Montmartre, Rete Due)

RSI Cultura 10.10.2025, 15:30

  • Keystone
  • Martino Donth

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