Musica d’autore

Nick Cave, il nuovo tour si è aperto a Zurigo

Il cantautore australiano ha inaugurato in Svizzera una serie di concerti in solo. Ecco com’è stata la prima delle tre serate

  • Ieri, 15:02
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Nick Cave al piano durante un concerto lo scorso autunno

  • Imago/Avalon.red
Di: Enrico Bianda/Alessandro De Rosa/Red. 

10, 11 più 12 giugno: tre date al Teatro 11 di Zurigo, le prime del nuovo tour in solo che Nick Cave porterà in Europa quest’estate, con tappe anche singolari, come quella di Pompei il 19 luglio. Alla serata di debutto il cantautore australiano si presenta sul palcoscenico al pianoforte, con delle doti da intrattenitore straordinarie; fa molto ridere durante il concerto. Eravamo abituati negli ultimi anni a un Nick Cave più lirico e cupo dal vivo, vuoi anche per le occasioni della vita che l’hanno provato fortemente, ossia la perdita in modo tragico di due figli. Qui si mostra con grande ironia.

Sul palcoscenico, ad affiancarlo, il basso di Colin Greenwood (fratello di Johnny Greenwood dei Radiohead), che fa parte da pochissimo dei Bad Seeds, con cui Cave è andato in tour l’autunno passato dopo la pubblicazione di Wild God. Un basso elettrico discretissimo, quello di Greenwood, una specie di spalla fida. I due sono molto teneri da vedere insieme: si abbracciano, ridono. Greenwood sembra essere molto orgoglioso di essere lì accanto a Nick Cave.

Il programma del concerto si fonda in modo particolare su brani che provengono dall’ultima parte della produzione caveiana, e quindi da Wild God in modo particolare, ma anche da dischi come Skeleton Tree, Ghosteen e Push the Sky Away. Va detto, se si può portare una critica Nick Cave, che forse la scaletta è costruita in modo un po’ sbilanciato. La prima parte è tutta fortemente legata al lutto, ha questo ritmo molto lento, questo modo di suonare e accompagnare con la voce quasi declamatorio più che cantautorale. Per certi versi sono un pochino più le ombre sulla prima parte del live, anche se è stato accolto dall’entusiasmo degli zurighesi.

Poi c’è una seconda parte dove arrivano i classici, tra cui Push the Sky Away, che viene accompagnata dal coro del pubblico. Il Teatro 11 non è enorme ma è strapieno: tutti i posti a sedere occupati, platea e balconata, e un forte impatto, come vuole peraltro Nick Cave dal vivo, perché lui non si mette a distanza dal pubblico ma, anzi, cerca con esso il contatto fisico.

Siamo lontani dalle atmosfere dei primi Bad Seeds, un’evoluzione che dal post-punk ruvido degli esordi ha condotto a Wild God, e che ha determinato dei cambi nella formazione sul palco, facendo emergere con maggior forza una matrice gospel. Nell’introdurre il concerto, Nick Cave ha proprio detto di voler riportare alla radice le canzoni che faceva dal vivo. Riportarle all’essenza, sfrondando da fiati, coro, chitarre, il violino e le tastiere di Warren Ellis, suo strettissimo collaboratore.

Molto sorprendenti gli omaggi portati nel bis. Uno è Avalanche, di Leonard Cohen. Che, comunque, è un artista spesso presente nelle scalette di Re Inchiostro, specie quando suona dal vivo in solo. Più inaspettato è invece il secondo tributo, Cosmic Dancer, brano dal secondo LP dei T. Rex di Marc Bolan.

09:44

Il concerto di Nick Cave a Zurigo (Bourbon Street, Rete Due)

RSI Cultura 11.06.2025, 15:00

  • Imago/Avalon.red
  • Enrico Bianda e Alessandro De Rosa

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