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Prune Carmen Diaz ci invita a disobbedire

Nel suo disco d’esordio, la cantautrice di La Chaux-de-Fonds intesse otto canzoni nel segno dell’introspezione, con un retrogusto d’altri tempi

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Prune Carmen Diaz - Disobedience

Confederation Music 28.12.2025, 19:30

  • Emilie Pelissier
Di: Confederation Music/RigA 

«Penso che [disobbedienza e identità] si nutrano a vicenda, perché in fondo devi anche disobbedire alla tua identità, visto che non è solo una cosa innata, ma è anche la somma di tante conoscenze acquisite. Quindi di fatto dobbiamo distruggere queste conquiste per cercare di metterle in discussione e per crearne di nuove, che siano migliori e ci facciano meno male. Funziona anche al contrario, perché disubbidendo crei un’altra identità». (Prune Carmen Diaz, cantautrice)

Prune Carmen Diaz ha colpito Marco Kohler nell’esatto istante in cui ha sentito il suo singolo Flight Simulator. A tal punto da decidere di prendere un treno e andare a intervistarla per Confederation Music

Poco si sapeva di questa creatura artistica nata e cresciuta a La Chaux-de-Fonds, se non che ruotasse nell’orbita di Humus Records. La sua voce così evocativa e la nostalgia che fuoriusciva da quelle melodie hanno fatto breccia e la curiosità è cresciuta singolo dopo singolo, fino all’uscita del suo primo album Disobedience, uno dei più belli (di genere) di tutto l’anno discografico svizzero.

«Leggo molta filosofia, cercando di dirmi che la solitudine è una condizione necessaria per la comprensione di sé. Ciò significa accettare che ci saranno momenti in cui sarai sola con te stessa. Non è facile. La solitudine non fa sconti sia sugli aspetti positivi che su quelli negativi, il che significa che ne abbiamo bisogno, ma che la temiamo anche. È come la vertigine, è la pulsione di vita e la pulsione di morte: è parte di questi grandi dicotomie della vita, ed è difficile uscirne». (Prune Carmen Diaz)

Disobedience di Prune Carmen Diaz è un disco pop orchestrale e malinconico costruito con suoni vintage e atmosfere intime. È nato nella grande famiglia di Humus Records con l’affetto e la partecipazione attiva dell’amico cantautore, attivista e discografico Louis Jucker

«Credo di aver mostrato abbastanza presto dei segnali che la mia vita fosse problematica, sin dalla più tenera età. Le persone vicine a me e chi mi conosceva vedevano nelle mie crisi solo la maleducazione e mi incolpavano. Mi sono trovata in disaccordo con certe cose molto presto. Se cresci in un contesto religioso come il mio, così rigoroso e patriarcale, è facile abituarsi all’idea che la donna sia fondamentalmente una persona a cui non si chiede nulla e la si mette incinta, oppure è una pu**ana». (Prune Carmen Diaz)

In otto canzoni veraci e organiche, Prune Carmen Diaz racconta il suo difficile percorso di crescita in un’infanzia segnata dal peso oppressivo e rigido della religione, un forte senso di diversità e la gestione della sindrome di Asperger. Nella sua opera, Prune Carmen Diaz esplora l’identità, la vulnerabilità, il dolore e la ribellione, ispirandosi al romanticismo e alla filosofia. Disobedience rappresenta in maniera sia esplicita che metaforica un atto di liberazione e accettazione di sé.

Marco Kohler con Prune Carmen Diaz

Marco Kohler con Prune Carmen Diaz

  • Marco Kohler

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