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The Nowhere Land, avventure a casa Beatles

La tribute band ticinese, unica svizzera, ha partecipato all’International Beatleweek di Liverpool suonando nei luoghi mitici dei Fab Four

  • Ieri, 15:04
The Nowhere Land

La band sul palco del leggendario Cavern Club

  • Il Quotidiano RSI
Di: Il Quotidiano/RigA 

«Occhialini, cappello, chitarra e si va» con il pieno di passione per i Beatles. Rocco Cappa, cantante e chitarrista dei The Nowhere Land, è reduce dall’International Beatleweek, evento dedicato ai Fab Four che si svolge ogni anno nella loro città, Liverpool. Assieme a Marco Zappa la tribute band, unico gruppo svizzero, ha rappresentato il nostro paese al festival inglese.

Nome ispirato alla canzone Nowhere Man, 25 anni di attività, durante la sette giorni beatlesiana il quartetto ticinese si è esibito al Cavern, il locale “culla” di John Paul George & Ringo. Una bella soddisfazione per Cappa, che nella band ricopre il ruolo di John Lennon: «Si entra nel personaggio» spiega, «poi dopo mi guardo allo specchio, dico: “Ok, non gli assomiglio per niente ma non fa niente, va bene uguale” [ride]».

Nel caldo - letteralmente - ambiente del Cavern, Cappa e i Nowhere Land hanno potuto respirare la vera aria di casa Beatles: «È il paradiso. È una via di mezzo fra una cantina e un pub e in fondo c’è questo palco dove i Beatles, quando ancora erano sconosciuti, suonavano». Lì i Fab Four hanno fatto quasi 300 concerti, imprimendo il segno della loro presenza: «Ti guardi in giro e ti rendi conto che John Lennon magari stava guardando qualcuno nella stessa direzione in cui io stavo guardando un’altra persona» racconta Cappa.

L’avventura dei Nowhere Land in terra britannica ha avuto anche un po’ il sapore della missione diplomatica. Come sottolinea Olivier Mottini, tour manager della band: «Da quest’anno questa manifestazione di Liverpool è gemellata con i Bellinzona Beatles Days». Il suggello di un legame che per Mottini ha «un impatto molto importante, sia a livello storico che emotivo». 

Rocco Cappa, intanto, si gode il suo souvenir: «un pezzettino del pavimento della chiesa di St. Peter a Woolton, dove il 6 luglio del 1957 per la prima volta John Lennon ha incontrato Paul McCartney. Hanno calpestato questo pavimento: certificato. E io l’ho comperato, perché siamo tutti un po’ matti dei Beatles».

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Una band ticinese alla Beatleweek

Il Quotidiano 03.09.2025, 19:00

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