Appear Disappear è “un ritorno alle radici sonore” degli Young Gods, all’elettronica industriale carica di chitarre che ispirò il mondo a cavallo tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90.
È un disco arrembante e combat pieno di amore e chitarre, un invito alla resistenza, a non capitolare di fronte allo tsunami di dati, conflitti militari, sorveglianza di massa e drammi personali che affliggono la civiltà: «Siamo osservatori, e come tutti vediamo il mondo attraverso i media, soprattutto sui social. E allora vediamo di tutto e di più, infiniti commenti che vanno in tutte le direzioni. Vediamo una società divisa in due dal Covid e dal vaccino. L’80% dell’informazione si basa su messaggi di paura. Osserviamo quella paura. Con questo nuovo album vogliamo trasmettere un messaggio positivo: invece di rassegnarci all’idea che non ci sia più nulla da fare e che la fine del mondo è vicina, dobbiamo resistere e dire “non siamo d’accordo”. Anche per le piccole cose, perché ogni gesto quotidiano conta». L’analisi è del leader dei Giovani Dei, Franz Treichler, gentiluono d’altri tempi che ci ha accolto in una sala del rinnovato Cinema Korso di Friburgo, intitolata alla sua compianta moglie Heleen, luogo di memorie giovanili (come il film Woodstock visto lì dentro) e di affetti personali.

Una figura, quella di Heleen, che percorre l’intero disco, un’esperienza di perdita sui cui insegnamenti Treichler compie la sua riflessione: «Sto ancora imparando, credo. La lezione principale è quella di lasciar andare quella parte di vita condivisa con chi amavi. Devi farlo perché anche se i sentimenti restano, e io so che lei è sempre con me nel mio cuore, è comunque una grande lacerazione. La sua presenza manca enormemente. Devi riorganizzare la tua esistenza perché una relazione duratura ti cambia, ti forma, e ti permette di condividere l’evoluzione. Sono lezioni che richiedono tempo per essere apprese».
