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La vita s’impara

Corrado Augias racconta la sua vita in un libro appena uscito per Einaudi

  • 23 maggio, 10:15
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Corrado Augias
Di: Red

Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura della sua lunga vita in un libro, dal titolo “La vita s’impara” è appena uscito per Einuadi. Vi evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell’occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e le collaborazioni con «la Repubblica». È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici.

«Io sono sicuro di aver scritto in buona fede le cose di cui ho memoria, ma pur avendo una buona memoria, non sono affatto sicuro che la mia memoria corrisponda esattamente a quello che si è verificato e quindi in ogni biografia c’è una quota di invenzione involontaria. Non parlo delle falsificazioni volgari, sia chiaro. Parlo di una cosa più sottile, meno raggiungibile, qualche cosa che adatta la memoria che si ha a ciò che si è nel frattempo divenuti» così Corrado Augias del suo ultimo libro, nella conversazione con Lina Simoneschi Finocchiaro per Alphaville.

La vita s’impara

Alphaville 21.05.2024, 11:30

  • einaudi.it

Giornalista, scrittore, conduttore, autore televisivo, drammaturgo, ma anche ex politico. Sono davvero tante le attività che nel corso dei suoi quasi 90 anni Corrado Augias ha vissuto da protagonista. Conosciuto soprattutto per il suo lavoro in programmi culturali della Rai. Augias ha scritto numerosi libri che spaziano dalla narrativa ai saggi storici, l’ultimo dei quali è però il racconto dell’avventura della propria vita. Un’autobiografia pubblicata da poco da Einaudi.
                

Nel libro condivide delle tappe importanti della sua vita e anche le lezioni che ha imparato lungo il percorso. Diciamo che il libro è diviso in sette parti e comincia più o meno così questa è la prima parte poi venne la vita. Poi parla per esempio del suo debutto in Rai e scrive «In più di mezzo secolo ha assistito al declino di un’azienda fiorente oggi ridotta come tutti sanno». E siamo a pagina 56 del libro... Ha anche evidenziato come la sua carriera nella letteratura italiana abbia plasmato anche il suo punto di vista sulle sfide e sulle sue capacità che ha avuto nel risolvere anche delle problematiche di vita.
«Fondamentalmente cioè tra le persone, le cose gli oggetti le letture i libri. Io non saprei mettere in ordine gerarchico chi è stato più importante se gli amici i professori e i libri ma sicuramente i libri hanno avuto una parte fondamentale. A cominciare dai libri dell’infanzia io mi ricordo l’emozione viva alla lettura del libro Cuore, oppure alle avventure di Salgari, libri che mi hanno profondamente emozionato e dunque inevitabilmente cambiato. E poi via via letture più impegnative. Ma la stessa lettura del liceo I Promessi sposi di Manzoni, così vicini geograficamente al posto da cui lei parla, che al liceo mi annoiavano notevolmente, ma che poi, riletti in età più matura, sono diventati un documento bellissimo, fondamentale, di quella eterna Italia di cui vediamo ancora oggi le tracce».

Dai libri si impara tanto dice da sempre Corrado Augias, vale anche per lui.
«Baruch Spinoza ha avuto un’importanza molto forte. Così Ludwig Feuerbach ha avuto un’importanza fondamentale nella mia concezione della spiritualità. Potrebbe essere stato lui a farmi capire che tra religione e spiritualità c’è una profonda differenza. Si può non appartenere ad una religione ed essere profondamente spirituali come era lui. La spiritualità è una dimensione che va conquistata e che qualche volta la religione, intesa come obbedienza ad un sistema di riti, di cerimonie, di formule, di preghiere e impedisce addirittura la spiritualità che nasce da un moto spontaneo dell’animo e non solo. Una spiritualità che non si aspetta una ricompensa».
                

A colloquio con Corrado Augias, Millevoci 14.11.14

Millevoci 14.11.2014, 13:00

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