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Martino Cattaneo: lo skate? È (quasi) una scienza

È “il primo che ce l’ha fatta” tra gli skater della Svizzera italiana: oggi gira il mondo tra competizioni e tour. Ma quello che gli interessa di più è, ancora oggi, sfidare le leggi della fisica con la tavola

  • Oggi, 15:00
  • 2 ore fa
1:01:31

Skate Borders

RSI Skate Borders 05.09.2025, 12:00

  • Nick Rusconi
Di: Pablo Creti 

Incontrare Martino Cattaneo, lo ammetto, ha qualcosa di quasi mistico.

Per gli skater luganesi è sia un punto di riferimento che un amico, un compagno di vita. Soprattutto, è il primo ad avercela fatta. Il più bravo, il più talentuoso. Che però non ha mai compromesso il suo essere disponibile e genuino. E quando ti immergi nella comunità skate, capisci che il rispetto che lo circonda non nasce solo dalla sua bravura sulla tavola, ma da una qualità forse più importante: l’umiltà. Martino è uno di quelli che, pur avendo toccato vette piuttosto alte con le ruote, resta con i piedi ben piantati sull’asfalto.

Riuscire a incontrarlo non è semplice. È il primo ticinese a essere diventato skater professionista e la maggior parte del suo tempo la trascorre tra gare, tour e sessioni dall’altra parte del mondo. Io l’ho trovato in una di quelle settimane sospese, tra un tour del team Vans Europa e il successivo, quando per caso era di nuovo in Ticino. Rintracciarlo è stata una piccola impresa collettiva: per mettermi in contatto con lui abbiamo coinvolto mezza scena skate di Lugano, tra chat, chiamate e passaparola. Martino, del resto, vive in una dimensione in cui Whatsapp, Instagram e social vari non sono mai stati la priorità rispetto al contatto, quello vero, tra persone. 

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Skate borders: Martino Cattaneo

RSI New Articles 24.10.2025, 12:34

Quando finalmente lo incontri, capisci subito perché. Ti trovi davanti a un ragazzo che ha fatto dello skateboard non solo una professione, ma una filosofia. Martino parla dello skate con un linguaggio che mescola sport, arte, immaginazione e qualcosa che sfiora la metafisica. Racconta la connessione tra mente e corpo, l’istante in cui tutto si allinea, quando un trick difficile diventa possibile grazie a un equilibrio misterioso tra allenamento, intuito e – come lo definisce lui – “dono”. In quel momento, capisci che per Martino lo skate è più di un gesto tecnico: è una forma di conoscenza. “È una pseudoscienza”, dice sorridendo, “perché a volte la complessità dei movimenti va oltre ogni logica. Si sfidano, letteralmente, le leggi della fisica”.

Nella sua carriera Martino è riuscito a fare proprio questo: spingere lo skateboard un po’ più in là, inventare nuove traiettorie, aprire nuove prospettive. Ciò che da ragazzino sembrava un sogno lontano – diventare professionista, vivere di skate – oggi è la sua quotidianità. Nato, cresciuto e skateato con i Warriors di Lugano, Martino Cattaneo è oggi una figura di riferimento internazionale, presente nei video, sulle copertine, nelle campagne dei più grandi brand del settore.

Eppure, dietro a tutto questo, resta la stessa scintilla che lo ha fatto iniziare: la magia del movimento, la libertà, l’incontro tra fatica e creatività. Vive sulla tavola, con la tavola, per la tavola. Ogni caduta, ogni tour, ogni viaggio, ogni trick riuscito raccontano un frammento della sua storia. Una storia che, in fondo, parla di un ragazzo di Lugano che non ha mai smesso di credere che un sogno, inseguito con una tavola sotto i piedi, può davvero portarti ovunque.

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