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Le skate crew ticinesi: storie di spazi e resistenza

4 crew per raccontare trent’anni di storia dello skate nella Svizzera italiana, dal Mendrisiotto al Locarnese: Momo Skateboarding, Warriors, Poor Skateboarding, Stailoz

  • Oggi, 11:59
1:01:31

Skate Borders

RSI Skate Borders 05.09.2025, 12:00

  • RSI
Di: Pablo Creti 

Online su PlayRSI il documentario Skate Borders, che racconta storie, luoghi e personaggi che hanno costruito e reso viva la scena skate ticinese. Una produzione Digital First RSI con cui gli autori Pablo Creti e Nick Rusconi e il produttore Andrea Sala – a un anno esatto da Sulla Mappa, dedicato al rap – spostano l’attenzione su un’altra sottocultura che ha segnato profondamente il nostro territorio. In occasione dell’uscita del documentario, ospitiamo una serie di contributi che raccontano la skate culture nel Canton Ticino.

Lo skate nella Svizzera italiana è molto più che sport: è un modo di vivere la città, di darle un ritmo diverso, di trasformare piazze anonime in luoghi pieni di energia. È la storia di crew che hanno resistito al tempo e ai divieti, costruendo comunità e lasciando segni indelebili sul territorio.

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Warriors: la memoria viva di Lugano

I Warriors sono la radice della scena luganese. Da trent’anni attraversano la città, incidendo la propria presenza in spazi diventati leggendari: Piazza Indipendenza, la BSI, il Palazzo dei Congressi. Non solo hanno skateato quei luoghi, ma hanno contribuito a immaginarne di nuovi, fino a veder nascere lo skatepark di Lugano.

Fotografi, videomaker e artisti hanno trasformato la crew in un laboratorio creativo. I Warriors sono memoria, ma anche futuro: la prova che lo skate non appartiene a un’epoca, ma a chiunque abbia il coraggio di conquistare il proprio spazio.

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Stailoz: dal Locarnese a Piazza del Sole

Gli Stailoz nascono a Locarno, dando nuova linfa a Largo Zorzi e un’anima nuova agli angoli della città. Ma proprio lì, dove tutto era iniziato, gli skater si sono scontrati con divieti e ordinanze che hanno reso la loro vita difficile. Così gli Stailoz hanno preso la loro energia e l’hanno portata altrove, trovando in Piazza del Sole a Bellinzona un terreno fertile.

La loro identità è sempre stata intrecciata all’hip hop: flow sulle tavole, graffiti sui muri, collaborazioni con Milano e con la scena svizzera. Ancora oggi, dopo più di vent’anni, resistono come simbolo di stile, contaminazione e appartenenza.

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Poor Skateboarding: l’ironia come bandiera

I fondatori di Poor Skateboarding hanno scelto la strada dell’ironia e della controcultura. A Lugano hanno dato voce al “dark side” della città, unendo skate e musica in un immaginario diverso, libero da etichette. Poor Skateboarding è anche un’etichetta musicale, si occupa di videomaking e fotografia, contribuisce alla vita alternativa di Lugano. La dimostrazione che lo skate può essere anche gioco e provocazione, oltre a fornire uno sguardo inedito sul mondo urbano. 

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Momo Skateboarding: la forza del sud

Il Mendrisiotto è stato la culla di tante crew locali: ogni paese aveva la sua scena, anche se il luogo di incontro per eccellenza rimaneva il Piazzale della Chiesa di San Vitale a Chiasso. 

Dalla creazione del mitico skatepark La Piccola, ricavato negli spazi FFS Cargo, fino alle battaglie per ottenere spazi fisici e di dialogo con le istituzioni, gli skater del mendrisiotto si sono uniti nella Momo Skateboarding trasformando la costanza in un traguardo concreto: il nuovo skatepark di Mendrisio. È il frutto della loro perseveranza, il regalo di una generazione a quelle che verranno.

Dai Warriors agli Stailoz, dalla Poor alla Momo, ogni crew ha scritto una parte di questa storia. Con diversi linguaggi, ma con lo stesso istinto: conquistare spazi, resistere alle regole, rendere viva la città. Lo skate nella Svizzera italiana è questo: non un passatempo, ma un gesto poetico che trasforma il cemento in libertà.

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