Società

Tanta, troppa luce

Come si crea l’inquinamento luminoso e a che punto siamo in Svizzera?

  • 14 aprile, 08:04
  • 14 aprile, 15:27
Ti_Press_SA_252479.jpg

Veduta panoramica notturna del paese di Campestro, Tesserete e Sala Capriasca.

  • © Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Di: Anna Brunati

Non capita spesso di poter ammirare il cielo stellato in tutto il suo splendore, riuscendo a distinguere le costellazioni e la Via Lattea. Nei centri urbani di tutto il pianeta l’illuminazione stradale, decorativa e pubblicitaria, oltre a quella domestica, crea un bagliore diffuso che oscura le stelle. Per ritrovare la luce perduta del cielo bisogna allontanarsi dalle città, anche per centinaia di chilometri. Ma non si tratta di una perdita solo dal punto di vista astronomico e culturale, che tocca circa l’80% della popolazione mondiale: l’illuminazione artificiale è considerata una vera e propria fonte di inquinamento che ha conseguenze sulla salute umana e sulla biodiversità. Il ciclo naturale della flora e della fauna ne risulta alterato: negli animali si sono riscontrati cambiamenti comportamentali delle specie migratorie e la riduzione del numero di insetti. Negli esseri umani l’insorgere di disturbi del ritmo biologico e malattie cerebrovascolari. Una ricerca svolta in Cina e pubblicata di recente sull’importante rivista medica Stroke dimostra come l’esposizione continua a luce artificiale intensa di notte rappresenti un fattore che incrementa il rischio di ictus. L’inquinamento luminoso comporta infine un costo energetico non indifferente. In Svizzera, l’illuminazione consuma l’11% dell’energia elettrica totale.

Come stanno i nostri cieli?

L’inquinamento luminoso è un fenomeno che tocca soprattutto i paesi industrializzati e la Svizzera non fa eccezione. Se tra le montagne il cielo stellato lascia ancora senza fiato, sull’Altipiano e nelle agglomerazioni urbane la situazione è critica. Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), negli ultimi 25 anni le emissioni luminose sono più che raddoppiate. Il problema è sempre più sentito anche nel Canton Ticino. Nel 2022 uno studio svolto dall’Ufficio di statistica (Ustat) in collaborazione con la Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (Spaas) ha lanciato l’allarme, facendo notare l’aumento dei valori di radianza dal 2016 al 2019 in quasi tutti i punti di rilevamento. La radianza si definisce come “la quantità di luce emessa verso lo spazio da un punto sulla superficie terrestre” e i valori più alti sono stati registrati a Chiasso, Mendrisio e Canobbio; i più bassi a Olivone e Leontica. Diverse realtà urbane e comunali hanno preso atto della necessità di agire, spegnendo gli impianti dove possibile, sostituendo gradualmente quelli obsoleti e riducendo l’intensità dell’illuminazione stradale notturna con l’introduzione di sensori di movimento o di luminosità.

Abb_Karte_Lichtemissionen_1994.png

I livelli di inquinamento luminoso nel 1994

  • UFAM
Abb_Karte_Lichtemissionen_2020.png

I livelli di inquinamento luminoso nel 2020

  • UFAM

Il cuore buio della campagna bernese

Le zone in cui di notte fa ancora molto buio oggi corrispondono a meno di un quinto dell’intera superficie della Svizzera. Ma nel cuore della campagna bernese si è raggiunto un traguardo incoraggiante. Tra boschi, gole e vette maestose, il Parco del Gantrisch custodisce una zona buia dove la scia luminosa della nostra galassia è ancora visibile a occhio nudo. Nel 2018, d’intesa con i comuni del parco, nella regione è stata definita una zona di protezione di circa 100 km2. Da allora in queste aree vige una regolamentazione speciale per l’illuminazione. Un impegno che ha portato a un riconoscimento importante: si tratta infatti del primo e unico parco in Svizzera ad aver ottenuto proprio a marzo di quest’anno il marchio “Dark Sky Park”, che valorizza le aree che si distinguono per la bellezza e la qualità del loro cielo stellato. Ad assegnarlo DarkSky International, Ong con una sezione autonoma in Svizzera e anche nel Canton Ticino, che ha accompagnato il parco nel percorso verso l’ottenimento del marchio.

In che modo si inquina?

Ma come si genera l’inquinamento luminoso e come evitarlo? In molti casi le fonti di luce artificiale sono eccessivamente potenti in termini di intensità luminosa, oppure la luce non viene indirizzata dove è effettivamente necessario. Tra le cause principali vi sono poi le installazioni sovradimensionate e/o superflue, gli impianti e i fasci luminosi che disperdono la luce verso l’alto, le istallazioni di impianti in aree naturali, l’illuminazione costante durante la notte e in orari in cui è inutile e l’intrusione della luce nelle abitazioni, soprattutto nelle stanze dove si dorme. Si inquina anche quando non si sostituiscono lampioni obsoleti o mal progettati, preferendo l’estetica alla funzionalità. A questo scopo esiste una norma della Società Svizzera degli ingegneri e degli architetti (SIA 491) rivolta a proprietari, architetti e costruttori affinché le fonti luminose siano progettate in modo efficiente e razionale, minimizzando le emissioni indesiderate.

#Svizzerando: appuntamento al buio

Svizzerando 03.04.2022, 21:20

Luci e ombre dei LED

Grazie alla loro efficienza energetica e alla lunga durata delle lampadine, la tecnologia LED ha rivoluzionato il settore dell’illuminazione. Eppure i LED emettono una quantità di luce blu più elevata rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza e un utilizzo eccessivo può causare affaticamento visivo e disturbi del sonno. Inoltre i LED contengono materiali tossici come il piombo e l’arsenico, che possono rappresentare un rischio per la salute umana e per l’ambiente, se smaltiti in modo improprio. Per contenere questi problemi è fondamentale direzionare l’emissione di luce dove è realmente necessario, con impianti che ne riducano la dispersione verso l’alto e ai lati. Esistono poi dei sistemi di controllo dell’illuminazione, come i già citati sensori di movimento o di luminosità, che regolano l’intensità luminosa in base ai reali bisogni. Infine è importante prediligere fonti luminose con temperatura di colore calda, che riducono l’impatto sull’ambiente circostante. Ciascuno può fare la propria parte per tutelare l’ambiente e la propria salute, sia ricordandosi di spegnere la luce quando non serve, sia riducendo l’uso degli schermi blu di telefoni cellulari, tablet, computer e tv LED. Magari proprio per uscire a… “riveder le stelle”.

Cos'è la luce blu?

RSI Società 02.11.2022, 16:48

Ti potrebbe interessare