Ogni anno si celebra la giornata internazionale del volontariato, il cui motto - come indicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite - potrebbe essere riassunto in if everyone did (tr. “se tutti lo facessero”), sottolineando il fatto che se tutti si offrissero volontari, il mondo sarebbe un posto migliore. E ancora oggi il volontariato mantiene un significato cruciale, fungendo da spinta per la solidarietà in ogni ambito, grazie alla sua capacità di fornire un aiuto flessibile nelle situazioni di emergenza.
Se tuttavia un tempo il volontariato era spesso associato a forme di assistenza caritatevole, ai nostri giorni il concetto si è evoluto verso un approccio più strategico, quale strumento organizzato, pianificato e integrato per raggiungere obiettivi sociali, culturali, economici o istituzionali, rimanendo dunque un servizio imprescindibile per la comunità.

I pompieri cercano volontari
Il Quotidiano 12.09.2023, 19:00
Proprio con questo spirito, il Corpo Pompieri di Caslano - uno dei più attivi del Cantone - il 27 settembre festeggia gli 85 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1940.

Corpo pompieri di Caslano, Vincenzo Vicari, 1944.
Un anniversario tanto importante da allestire un programma speciale costituito da diversi appuntamenti, primo tra tutti un incontro ufficiale con le Autorità locali, a cui segue un pranzo offerto alla popolazione dal Patriziato di Caslano. Un pomeriggio da pompiere è il titolo delle ore pomeridiane, costituite da molteplici attività connesse alla funzione e al ruolo dei pompieri. Una giornata il cui obiettivo non è solamente quello di rievocare il lungo percorso della CP Caslano con ottantacinque anni di storia e di storie alle spalle, ma anche, e soprattutto, è quello di valorizzare l’impegno del volontariato attraverso la condivisione con la popolazione di momenti particolari e tipici dell’attività pompieristica.

Un impegno determinante quello del CP Caslano che fu, sin dagli albori, accolto con entusiasmo. Sul sito si legge infatti che: «da subito un manipolo di uomini volenterosi si prodigò per la causa pompieristica. L’utilità civile di questa organizzazione fu subito compresa ed apprezzata dalla popolazione, in quanto prima della costituzione del corpo le attività pompieristiche erano affidate all’improvvisazione delle comunità colpite dagli eventi. Quello che oggi sembra dovuto è stato invece conquistato con anni d’impegno comune».
E il primo intervento di una certa rilevanza risale al 25 marzo 1944, quando i pompieri furono allarmati per un incendio in un’abitazione della frazione di Torrazza. Alle 14.30 partì il primo scaglione di uomini disponibili con motopompa (ancora oggi visibile nel deposito dei pompieri), rimorchiata da una motocicletta, insieme a un carro a naspo e a tutta l’attrezzatura necessaria. L’intervento fu particolarmente impegnativo e il fuoco venne domato attorno alle 17.00. Il rapporto, redatto dal primo comandante Rocco Maspoli, è oggi consultabile sul sito del Corpo Pompieri di Caslano.
Nel frattempo sono sei i comandanti che si sono avvicendati sino ad oggi:
Maspoli Rocco | 27.09.1940 | 31.03.1969 |
Tonelli Bruno | 01.04.1969 | 21.09.1975 (D) |
Greppi Donato | 22.09.1975 | 01.01.1976 (c dt a.i.) |
Wenger Pietro | 02.01.1976 | 01.01.1993 |
Signorini Gianalfredo | 02.01.1993 | 31.12.2000 |
Gottardi Tarcisio | 01.01.2001 | pres. |
L’elemento essenziale di ogni intervento pompieristico è il sistema di allarme per la chiamata in servizio, che inizialmente veniva attivato attraverso il suono delle campane della chiesa, alternativamente all’avviso a domicilio di ogni singolo milite. Oggi si opera invece attraverso un’applicazione specifica sul telefono che, insieme ad altre innovazioni tecniche e all’allargamento del corpo pompieri, hanno consentito di avere a disposizione un reparto più tecnico e di conseguenza più efficiente. Nel 1983 entrò a far parte dei volontari anche Diana Sauer-Colombi, divenuta poi furiere, che fu forse la prima donna in Ticino ad essere incorporata in un corpo pompieristico; ad oggi il corpo pompieri conta complessivamente una quarantina di militi, di cui quattro donne.

Va segnalato che Caslano fu in realtà uno degli ultimi corpi pompieri ad essere fondato. Il primo in Ticino fu infatti quello di Bellinzona, istituito nel 1829, con circa una decina di militi. All’inizio del XIX secolo, essendo le comunità sparse, montane, con comunicazioni difficili, ogni comune era responsabile della propria difesa contro gli incendi, con mezzi modesti e poca coordinazione con gli altri corpi; nel 1905 venne poi costituita la prima Federazione cantonale dei pompieri, allo scopo di mettere in collegamento i vari corpi e di promuoverne la collaborazione, lo sviluppo dell’organizzazione e degli standard. Con il decreto legislativo del 13 giugno 1918 venne creato anche il Fondo cantonale di assicurazione contro gli incendi, con i contributi delle compagnie assicurative operanti nel Cantone; ciò segnò l’inizio di una più precisa regolamentazione e di un sostegno finanziario centralizzato. Il 17 marzo 1940 si tenne infine l’Assemblea straordinaria costitutiva della nuova Federazione Cantonale Ticinese dei corpi pompieri. L’odierna base legale si ritrova nella legge cantonale sulla protezione antincendio (LPA) del 14 dicembre 2022 e nel regolamento sulla protezione antincendio (RPA) del 6 dicembre 2023. I corpi pompieri sono classificati come segue:
A: Centri di soccorso cantonale (corpo civici pompieri di Bellinzona, Biasca, Locarno e Lugano e il centro soccorso cantonale pompieri Mendrisiotto, quest’ultimo nato nel 2019), con un sistema di allarme e mobilitazione permanente e dotazione di uomini (professionisti e volontari) e mezzi che permettono più interventi simultanei;
B: Centri di soccorso regionali (tra cui Caslano), con sistema di allarme e mobilitazione e dotazione di uomini (solo volontari) e mezzi che permettono interventi rapidi di primo soccorso con almeno 5 militi;
C: Corpi di supporto locale, dotati di uomini (solo volontari) e mezzi che permettono interventi di prima necessità a livello locale, con squadre di intervento subordinate ed operative principalmente a supporto dei centri di soccorso cantonali e regionali. Taluni di questi corpi sono costituiti ed organizzati quali corpi pompieri di montagna;
D: Corpi aziendali, dotati di uomini e mezzi che permettono interventi di prima necessità a livello aziendale (tra cui aeroporto Lugano-Agno, Centro intervento San Gottardo, Ospedale regionale Lugano).

Gli incarichi principali dei corpi pompieri sono dunque la lotta contro il fuoco, gli incendi boschivi, la prevenzione antincendio, ma anche i salvataggi, i danni della natura, la lotta contro gli inquinamenti e le sostanze pericolose. Ogni caserma inoltre ha così la facoltà di organizzare interventi di primo soccorso, di disinfestazione e servizi d’ordine.
Per quanto concerne il concetto di volontariato, bisogna sottolineare che ben l’88% dei pompieri del Canton Ticino sono volontari; per entrare a far parte del corpo pompieri occorre essere domiciliati nel comune o nella regione dove ha la propria sede la caserma, l’età è compresa fra i 18 e i 60 anni. Ogni anno viene attivata una campagna di reclutamento e l’incorporazione diventa effettiva dopo che il candidato o la candidata ha superato la visita medica di abilitazione al servizio e ha svolto con successo i test fisici e attitudinali di ammissione. Segue il percorso di formazione con una preparazione regionale di quattro giornate nei primi sei mesi; la formazione di base cantonale di altre quattro giornate e la formazione base ABC (Atomico, Biologico, Chimico) di una giornata.
Mentre al termine dell’anno di scuola reclute, il milite viene incorporato direttamente quale pompiere a tutti gli effetti nel proprio corpo. Corsi di aggiornamento e di formazione interni si svolgono poi a cadenza regolare.

Campagna diventapompiere.ch
Nel corso del 2024 al Centro cantonale di allarme (CECAL), al numero 118, sono giunte 12’417 chiamate e vi sono state 4’520 mobilitazioni (di cui 101 a Caslano). Al 31 dicembre 2024 gli effettivi contavano 1’427 militi, di cui 1’111 urbani e 316 di montagna; il 6% (ossia 90 unità) sono donne.
I mezzi a disposizione sono in totale 550, di cui 309 veicoli (45 autobotti, 7 autoscale, 6 antinquinamento), 232 rimorchi e 9 natanti.

I pompieri volontari sono da sempre una componente essenziale della sicurezza in Ticino. Dal piccolo nucleo di Bellinzona del 1829 si è passati ad un sistema articolato, con decine di corpi comunali/regionali, migliaia di militi, mezzi sempre più sofisticati, mansioni che si estendono ben oltre lo spegnimento del fuoco, e un impegno legislativo e organizzativo crescente.
Le sfide non mancano, ma gli obiettivi sono chiari: mantenere livelli adeguati di militi volontari, aggiornare continuamente mezzi e normative, adattarsi ai mutamenti del clima che rendono più frequenti alcuni tipi di emergenze e garantire un alto livello di sicurezza per le persone e gli equipaggi.
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