Nel cuore del Canton Friburgo esiste un luogo in cui il lavoro non è solo mezzo di sostentamento, ma strumento di rinascita. Si chiama “Gare à toi” ed è molto più di un ristorante: è un progetto sociale, senza scopo di lucro, che unisce gastronomia e inclusione, offrendo un’occasione concreta a persone in difficoltà. Qui, ogni piatto racconta una storia di riscatto e ogni servizio al tavolo è un passo verso la dignità.
Alla guida di questa iniziativa c’è la Cooperativa friburghese SucréSalé, nata con la volontà di creare posti di lavoro adattati per chi fatica a trovare spazio nel mercato del lavoro tradizionale: persone con fragilità psicologiche, disoccupati di lungo corso, rifugiati, giovani senza qualifica. Invece di relegarli ai margini, “Gare à toi” li accoglie, li forma e li rende protagonisti di un’esperienza lavorativa autentica, qualificante e trasformativa. Come spiega Elsa Tièche, direttrice della Cooperativa: «I nostri due ristoranti fungono da supporto per accogliere persone che sono in fase di reinserimento socio-professionale».
Il nome stesso, “Gare à toi”, è un gioco di parole che unisce l’idea della stazione ferroviaria – luogo di transito, di passaggi e di incontri – con l’invito a “stare attenti”, a non sottovalutare le potenzialità di chi, troppo spesso, viene escluso. Ed è proprio in una vecchia stazione che il primo ristorante della cooperativa ha preso vita: un simbolo potente di ripartenza e nuovi inizi.
Qui si preparano piatti semplici, stagionali e curati, con ingredienti locali e un’attenzione particolare alla sostenibilità. Ma il vero valore aggiunto è l’umanità che si respira.
Ogni collaboratore, affiancato da professionisti esperti, è coinvolto in tutte le fasi del lavoro: dalla preparazione alla mise en place, dal servizio alla relazione con il cliente. L’obiettivo non è solo imparare un mestiere, ma acquisire fiducia in sé stessi, senso di responsabilità e autonomia.
Non esiste un profilo tipico: accogliamo persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni.
Elsa Tièche, direttrice Cooperativa SucrèSalé
Il ristorante è anche un luogo di sensibilizzazione: i clienti che lo frequentano, infatti, si confrontano con una realtà diversa, dove la qualità non è solo nel piatto ma anche nelle storie di chi lo ha preparato. Il successo del progetto dimostra che l’inclusione non è un costo, ma una ricchezza per tutta la società.