In un territorio “piccolo” come la Svizzera ci sono più di 1’500 viticoltori che hanno aperto le porte – o meglio, le recinzioni – a ospiti insoliti. A popolare i filari dei vigneti ticinesi, sempre più numerosi del nostro Cantone, non ci sono più solo insetti, ma pecore, tacchini, oche e polli.
Un passo indietro: cos’è l’ecopascolo?
Cosa ci fanno questi strani inquilini in mezzo ai vigneti? La loro presenza è legata a una pratica recentemente riscoperta, quella dell’ecopascolo. Un metodo che permette di gestire l’inerbimento delle viti in modo economico e sostenibile grazie all’uso di mandrie o branchi che, controllati e guidati, vengono adottati come forza lavoro.
Non tutti gli animali, insomma, vengono per nuocere. Se alcuni sono nemici delle vigne come la selvaggina – cervidi, leporidi e suidi possono causare danni alle viti – ovini, bovini e pollame, con le giuste misure e precauzioni, possono diventare una risorsa. Oltre a promuovere la biodiversità del terreno, gli animali, attentamente selezionati, radono l’erba, concimano e tengono sotto controllo i parassiti.
Una risposta ai problemi moderni
I costi elevati dovuti all’acquisto di fertilizzanti sintetici e macchinari, i rumori che provocano questi ultimi, gli sprechi durante la produzione, la questione dello spazio e non da ultimo i costi ambientali: grazie al pascolo nei vigneti sono problemi risolti, almeno per alcuni viticoltori ticinesi. Questo perché i neoarrivati piumati lavorano in assoluta libertà e in modo quasi indipendente. Oltre a nutrirsi dell’uva che cade a terra, e che verrebbe altrimenti sprecata, mangiano insetti infestanti ed erba risolvendo così il problema del diserbo manuale o dell’uso di macchinari. Inoltre, vivono e usano il terreno già adibito alla vigna e non ne occupano uno destinato esclusivamente all’allevamento.
Un connubio perfetto tra animali e viticoltura, insomma, estremamente attraente per viticoltori e allevatori, e non solo. Uno dei maggiori benefici dell’ecopascolo, di cui tutti possono godere, è la promozione della biodiversità delle colture e l’impronta ambientale ridotta. Un progetto che è anche bello e curioso da vedere per gli abitanti del luogo o per chi fa un’escursione tra le vigne.
Nuove generazioni sempre più verdi
Il pascolo in vigna è un progetto che desta interesse e per gli agricoltori che vogliono ridurre l’uso di fitosanitari nei propri terreni si rivela la soluzione ideale. Rispettare l’ambiente appare sempre più necessario. Seppur difficile, principalmente per via dei costi elevati che le misure verdi spesso richiedono, le nuove generazioni di agricoltori hanno la volontà di muoversi verso un’agricoltura sempre più sostenibile per l’ambiente. Questo desiderio di fare sostenibilità in vigna si può notare in particolar modo nei giovani ticinesi, interessati a riscoprire la pratica antica dell’agroforestazione, oggi di nicchia, che sta lentamente riprendendo piede nella regione vitivinicola rossoblu.
Primi progetti pilota
Un esempio dei primi progetti che sono stati portati avanti nel nostro territorio è quello di Enzo Ortelli, dell’azienda vitivinicola Ortelli vini, che con i giovani agronomi Lorenzo Tognola e Davide Croci ha elaborato il progetto dei “polletti di Corteglia”. Come racconta il viticoltore: «abbiamo abbinato due tipi di produzione – quella di vino e quella di carne di pollo. Producendo una carne di alta qualità in vigneto, senza tralasciare tutti gli aspetti ecologici di questa produzione, come la concimazione con concime animale, il taglio dell’erba automatizzato e così via.» I polletti pascolano in vigna da fine settembre fino al più tardi ad aprile, muovendosi liberamente tra i filari. L’allevamento in vigna ha quindi anche il valore aggiunto del benessere animale. I polli sono meno stressati, perché più protetti dai predatori, grazie alla vite e alle recinzioni.
I polli di razza “Collo nudo zampa nera”, si pagano l’affitto mangiando gli scarti d’uva caduta e tenendo puliti gli spazi verdi.
Non solo polli
I polli, però, non sono gli unici gallinacei a pascolare tra i vigneti di Corteglia, l’azienda agricola e vitivinicola Cadenazzi per tenere pulito il vigneto, fa uso di uccelli ben più grandi, come i tacchini. Ad Arogno, nell’azienda agricola Bianchi, invece, sono le oche a zampettare in vigna per ben undici mesi. Questo tipo di pascolamento, infatti, si protrae anche in estate e le oche, libere di lavorare in modo autonomo, contribuendo a migliorare la salute del terreno. Qui, infatti si opera con il marchio bio: né macchinari, né manodopera umana per falciare l’erba, ora ci pensano il team di oche, e anche qualche pecora che nel periodo invernale pascola tra i vigneti per finire di brucare l’erba rimasta.
Martino Bianchi, che assieme al fratello Gabriele gestisce l’azienda di famiglia, racconta di come il progetto sia iniziato quattro anni fa con le pecore, per poi iniziare solo recentemente a contare anche le oche «con l’agronomo Lorenzo Tognola abbiamo valutato quale animale potesse pascolare durante tutto l’anno nei vigneti. Per la nostra tipologia di vigneti e per la nostra filosofia, la scelta è ricaduta sulle oche.» La famiglia Bianchi è molto felice di questa novità tanto che, spiega Martino, «abbiamo deciso di utilizzare le nostre uova d’oca per far nascere nuove piccole ochette.»
Questo sistema permette di soddisfare la sostenibilità nelle sue tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica
Davide Croci, Agronomo
Idee nei vigneti nel resto del mondo
Se è vero che ci possono essere alcune difficolta e possibili svantaggi, come costi e lavori supplementari dovuti alla cura degli animali, i possibili danni alle viti e le ulteriori regolamentazioni da osservare, è anche vero che gli ecopascoli sono una realtà che funziona e che piace sempre più. Tra viticoltori ad essere creativi non sono solo i Momò: pipistrelli, lama e armadilli sono tra gli esempi di animali “da vigneto” usati in Europa e nel mondo per tenere a bada insetti infestanti e pulire le viti. A dimostrazione che l’ecopascolo è ancora tutto un mondo da scoprire. E seppur sia difficile immaginare armadilli impiegati nella pulizia delle vigne alle nostre latitudini, un domani potrebbe non essere così insolito vedere lama, capre e maialini nani all’ombra dei nostri filari.
I vigneti del futuro
RSI Info 19.06.2024, 17:52
Fonti
https://www.myswitzerland.com/it-it/scoprire-la-svizzera/estate-autunno/oenoturismo/vino-svizzero/
https://www.vineas.net/it/7_114/600824ae75416c4e7d35b6ee/Integrare%20gli%20animali%20nel%20vigneto.html#:~:text=I%20vigneti%20possono%20essere%20pascolati,con%20mucche%2C%20capre%20e%20pollame.
https://www.millevigne.it/wp-content/uploads/2022/03/MILLE-VIGNE_01_2022_MASSA-VITICOLTURA-un-diserbo-bestiale-1-1.pdf
https://www.mdpi.com/2071-1050/13/22/12340
https://www.myswitzerland.com/it-it/scoprire-la-svizzera/estate-autunno/oenoturismo/vino-svizzero/#:~:text=Informazioni%20(clicca%20per%20visualizzare).,-La%20regione%20dei&text=I%20vigneti%20della%20regione%20dei,%2C%20Friburgo%2C%20Vaud%20e%20Giura.
https://vinidifilippo.com/wp-content/uploads/1.-Internship-Thesis-Lorenzo-Tognola-1.pdf
https://www.francebleu.fr/infos/environnement/photos-il-utilise-des-lamas-pour-entretenir-ses-vignes-a-rochefort-du-gard-1147267
https://rivista.wein.plus/news/i-pipistrelli-nel-vigneto-combattono-la-temuta-tignola-dell-uva-studio-in-dordogna-e-nella-regione-della-gironda-con-i-primi-buoni-risultati
https://rivista.wein.plus/news/lo-champagne-testa-i-maiali-per-il-controllo-delle-erbacce-maiali-nani-dalla-nuova-zelanda-per-una-maggiore-sostenibilita