Curiosità e trend

Guida all’abbinamento cibo-vino

Dalle regole base ai falsi miti, una guida pratica alla portata di tutti con l’aiuto della sommelier ticinese Elena Mozzini

  • Oggi, 11:30
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  • Foto di Stefan Johnson su Unsplash
Di: La consulenza/AT 

Saper abbinare correttamente vino e cibo è un’arte raffinata per i professionisti. Un connubio che trasforma ogni pasto in un’esperienza sensoriale completa. Non si tratta solo di scegliere un buon vino, ma di trovare quello giusto per esaltare il piatto e viceversa. Se non si è degli esperti, però, non bisogna farsi prendere dall’ansia: secondo la sommelier e formatrice Elena Mozzini, ospite de La consulenza di Rete Uno «l’accostamento cibo vino è sempre un terreno insidioso anche per i professionisti». L’importante è vivere l’esperienza con tranquillità, seguendo alcune semplici regole.

La sommelier, in questa puntata radiofonica, ci guida attraverso le regole base dell’abbinamento, sfatando miti e offrendo preziosi consigli per orientarsi tra tannini, sapidità, grassezza e aromi.

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Accostamenti tra cibo e vino

La consulenza 21.05.2025, 13:00

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  • Carlotta Moccetti

Le parole dell’esperta: equilibrio, contrasto e valorizzazione

«La prima cosa da capire - afferma la sommelier - è che non esiste un vino perfetto in assoluto, ma solo un vino giusto per il piatto che abbiamo davanti». L’abbinamento ideale nasce infatti dall’equilibrio tra le caratteristiche del cibo e quelle del vino.

Secondo il concetto di abbinamento per contrasto, una pietanza grassa, come un formaggio Piora o piatti dai condimenti e salse sostanziose, richiede un vino dalla buona acidità o con bollicine, capaci di “pulire” il palato. Per piatti particolarmente speziati, invece, sono indicati vini morbidi.
Al contrario, secondo il principio dell’abbinamento per analogia, piatti delicati come pesci al vapore o carni bianche leggere, si sposano con vini altrettanto eleganti e non troppo invadenti; mentre piatti sostanziosi richiedono vini altrettanto strutturati.

È fondamentale anche considerare la modalità di cottura: un pesce fritto avrà bisogno di un vino più fresco e vivace rispetto a uno cotto al forno.

A prescindere da certi “tecnicismi”, i principi di base, per l’esperta, sono:

  • L’equilibrio: Il vino non deve cambiare il gusto del cibo e viceversa il cibo non deve cambiare il gusto del vino. Al massimo, l’accostamento giusto deve togliere qualche difettuccio, smussarlo e renderlo più piacevole. L’obiettivo è trovare un equilibrio in cui un elemento non sovrasti l’altro.

  • L’armonia: cercare complementarità o contrasto tra le caratteristiche del cibo e del vino.

  • Il piacere e gusto personale: «seguite il vostro cuore, i vostri sentimenti in totale libertà».

La sommelier aggiunge anche qualche consiglio pratico:

  • Sperimentare, facendo felici scoperte per caso.

  • Assaggiare il vino prima senza cibo, poi con il cibo.

  • Non temere di chiedere consigli a esperti locali e assaggiare vini regionali: «Paese che visito, vino del posto da assaggiare in abbinamento a un piatto tipico».

  • Allenare l’olfatto nella vita di tutti i giorni per riconoscere gli aromi del vino: «Annusare più cose possibili: la salvia, il rosmarino, quando si mangia una mela, gli aromi in una passeggiata in mezzo al verde». Con la pratica diventerà più facile ritrovare quelle sensazioni nel bicchiere.

Miti da sfatare

Anche nel mondo del vino e degli accostamenti, negli anni si sono radicati falsi miti sugli abbinamenti considerati “classici”.
Quello del pesce abbinato necessariamente a un vino bianco, per esempio, è una credenza errata: «L’importante è scegliere vini rossi leggeri e delicati, evitando quelli troppo strutturati o invecchiati in legno», precisa Mozzini.

Un altro falso mito riguarda il cioccolato, considerato da molti impossibile da abbinare. In realtà, secondo l’esperta, «di impossibile non c’è niente». Il segreto è trovare il giusto equilibrio, magari alternando un sorso di vino dolce e un boccone di cioccolato, senza mescolarli in bocca.

Mozzini sfata anche il luogo comune secondo cui i vini costosi siano necessariamente migliori: «Più il prezzo è alto, più il vino deve essere buono, ma non per forza deve essere così e non per forza deve piacere a noi». L’importante è seguire i propri gusti, senza farsi condizionare.

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Imparare a degustare un vino

La consulenza 28.07.2023, 12:50

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In conclusione, l’abbinamento perfetto è quello che piace a noi. Con un po’ di pratica e curiosità, ognuno può diventare esperto nel trovare gli accostamenti più appaganti per il proprio palato. La regola della misura, poi, è sempre valida: bere sempre con una determinata consapevolezza, rispettando la propria salute e vivendo il vino come un piccolo piacere aggiuntivo a tavola.

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