La fluorescenza è la capacità di alcune sostanze, piante e animali di emettere luce nello spettro visibile. Contrariamente alla bioluminescenza, ovvero la proprietà di alcuni organismi di emettere luce propria, la fluorescenza si verifica quando una sostanza, o un essere vivente, assorbe l’ultravioletto e riemette le radiazioni elettromagnetiche ricevute nello spettro della luce visibile.
Si tratta di un fenomeno affascinante e piuttosto diffuso: lo si osserva ad esempio in alcuni vegetali come le piante carnivore del genere Nepenthes e in alcuni animali come rane, meduse e scorpioni.
Se questi bagliori animali e vegetali sono più o meno conosciuti, può sorprendere sapere che anche l’acqua tonica è fluorescente. Per testare questa caratteristica è sufficiente esporre una bottiglia di acqua tonica alla luce ultravioletta e osservarne la reazione: quando è colpita dalla luce UV, il liquido si “accende” immediatamente. Ed è proprio la stessa acqua tonica che permette di illuminarsi a tutte le bibite in cui si trova, come ad esempio il gin tonic. Ecco perché alcune bibite diventano luminose nei bar e nelle discoteche dotati di lampade UV.
In queste bevande, il fenomeno è causato da una sostanza presente nell’acqua tonica, il chinino. A dire la verità si tratta della forma solubile del chinino (il chinino cloridrato), responsabile pure dell’inconfondibile sapore amaro della bevanda. Il chinino è presente in natura nella corteccia di alcune particolari piante e, oltre ad avere le caratteristiche fluorescenti descritte nelle righe precedenti, è conosciuto da tempo per le sue interessanti proprietà anti-malaria. Ed è proprio cercando di sfruttare queste caratteristiche a scopo commerciale che è nata l’acqua tonica.
Alcuni imprenditori del passato, desiderosi e motivati dalla possibilità di guadagnare sfruttando il chinino a scopo medico, si misero a sviluppare una bevanda contenente il chinino nella sua forma solubile. Per cercare di mascherare e rendere più tollerabile il sapore amaro del chinino, decisero di rendere frizzante la bevanda, alle quali aggiunsero poi dello zucchero. Così facendo misero le basi per lo sviluppo dell’acqua tonica che oggi conosciamo e usiamo per preparare vari tipi di cocktail.

Etichetta Schweppes.mp4
Patti chiari 15.12.2022, 10:16
A proposito di acqua tonica. Non è un mistero che in Svizzera questa bibita sia principalmente identificata con il nome di una marca in particolare, la Schweppes. Un modo di fare, quello di usare il nome di una marca per riferirsi ad un oggetto, che fa compagnia ad altri sostantivi impiegati quasi esclusivamente in Svizzera, quali bilux (fari abbaglianti), scotch (nastro adesivo), sagèx (polistirolo) e via discorrendo.
Ma associare l’acqua tonica a quella marca ha un motivo ben preciso: la Schweppes fu fondata nel 1783 dallo scienziato e gioielliere svizzero di origine tedesca Johann Jacob Schweppe, che la insediò a Ginevra. È inoltre una delle aziende ad aver prodotto più acqua tonica in assoluto.





