Una passione nata a 30 anni
Incontriamo Oreste Tranchini accanto a uno dei suoi apiari, immerso nella natura del colle del San Bernardo, a Comano. Oreste ha studiato Scienze della Comunicazione a Lugano e di api non sapeva nulla, fino a quando, quasi per caso, prende in mano un manuale di apicoltura «avevo quasi 30 anni quando ho letto questo manuale. Mi si è aperto un mondo, da subito ho voluto provare prendendo qualche arnia.» Oreste Tranchini, però, sente la “febbre” dell’apicoltore, poche arnie non gli bastano, vuole imparare di più «ho avuto la fortuna di collaborare con Marco Bosia, uno dei maggiori apicoltori in Svizzera, in modo da scoprire veramente in cosa consiste l’apicoltura professionistica» ci spiega .
Oggi Oreste ha un centinaio di api, ma ha comunque anche un altro lavoro «è difficile fare soltanto l’apicoltore, è un’attività molto incerta. Attualmente lavoro al centro federale di asilo a Chiasso.»
Vita da apicoltore
Per fare l’apicoltore non ci vogliono molti mezzi, ma moltissima dedizione, come ci racconta Oreste «quando la natura scoppia, in primavera e in estate, l’apicoltore deve assecondarla. Si vede poco la famiglia, si dorme poco. Più si lavora e meglio si può fare per le api. Si potrebbe anche non fermarsi mai.»
In estate Oreste Tranchini si occupa anche della emigrazione delle api in montagna «una volta che finisce la fioritura a bassa quota, si spostano le api più in alto, dove la fioritura è tardiva, e così si fa un altro raccolto. Oltre a produrre più miele, questo spostamento fa bene anche alle api che così cambiano alimentazione. In più, quando tornano a valle, dopo la fine della fioritura, le famiglie saranno ben cariche di miele, un’importante sussistenza per l’inverno.»
Viaggiare con le api, però, non deve essere un’impresa semplice, come ci racconta l’apicoltore «quando non ero ancora molto esperto e ho fatto le mie prime emigrazioni con l’auto mi è capitato di caricare a bordo un’arnia che non era ben chiusa e sono uscite delle api. Sono stati momenti complicati. Poi, con l’esperienza, si impara.»
«Sono spesso sorpreso da quante cosa già sappiano i bambini sulle api» Oreste Tranchini svolge anche attività di divulgazione per scuole e gruppi d’interesse e scrive per la rivista di settore l’APE.
Si potrebbe pensare che l’obiettivo di tutto questo impegno sia il prodotto finale, quindi il miele, ma Oreste ha priorità diverse «il miele per me passa un po’ in secondo piano. Preferisco stare insieme alle api e lavorare sugli alveari. Anche quando vado in vacanza, mi piace andare a vedere come lavorano gli apicoltori dei vari posti nel mondo» conclude.
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Fresco di Zona 20.05.2025, 13:00
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