Ambiente

Salvaguardia delle api: bisogna impegnarsi di più

L’odierna Giornata internazionale è l’occasione per riflettere sull’importanza di questi impollinatori fondamentali per la biodiversità e la sicurezza alimentare

  • Oggi, 09:33
  • Oggi, 11:56
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Ape "sporca" di polline su fiore di malva

  • IMAGO / imagebroker
Di: red. giardino di Albert/Davide Conconi 

Una premessa: per me è un privilegio potermi esprimere oggi su queste pagine e cercare di spiegare l’importanza delle api per noi e il nostro ambiente, dopo quasi quattordici anni passati alla presidenza della Federazione Ticinese di Apicoltura, otto trascorsi a quella della Commissione nazionale salute delle api e qualcuno alla vicepresidenza di apisuisse. Ma, tutto questo è passato e per cercare di spiegare l’importanza delle api, scelgo piuttosto le immagini e le esperienze impresse nella mia mente tanti anni fa, quando da bambino inseguivo insetti e animaletti fra i fiori dei prati appena fuori casa. Vedevo farfalle, coleotteri e api indaffarate a raccogliere polline e nettare sui fiori, ognuno con le sue tecniche, ma alla fine non mi parevano così diversi fra di loro. Poi, un giorno, mia madre mi condusse presso un vicino apicoltore. Lo scopo era in sé banale: comperare un vaso di miele. Per me, invece, fu l’occasione di una rivelazione fondamentale per la mia vita. L’apicoltore aprì davanti ai miei occhi un’arnia e mi apparve un mondo favoloso: l’affascinante brulichio di una colonia d’api. Con la mente di oggi, quel momento sembra uno scorcio di vita semplice, ma di fatto fu una delle esperienze fondanti del mio percorso formativo e di vita che mi portò a studiare biologia, poi a concentrarmi sulla divulgazione e infine ad occuparmi alla RSI dell’offerta scientifica…ah e anche a diventare apicoltore… 

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Il superorganismo "in trasferta"

  • IMAGO / Frank Sorge

Una apis nulla apis

Osservare una colonia d’api, il superorganismo, è fondamentale. Ci si rende conto che in natura non bisogna fermarsi al primo colpo d’occhio. Guardare la singola ape che raccoglie polline su di un fiore, come facevo io da bambino, non spiega nulla. Lo dice bene Paolo Fontana, entomologo, apidologo e apicoltore presso la Fondazione Edmund Mach in Trentino, nel suo libro Il piacere delle api (WBA. Project Ed. Verona): “Non ho trovato fino ad oggi nessuna frase in grado di spiegare in modo semplice e diretto cosa sia un superorganismo, a parte questo delizioso motto latino: una apis nulla apis: Un’ape da sola non spiega cosa sia un’ape”. Per capire quanto le api siano importanti bisogna considerare l’insieme di una colonia.  Le famiglie di api hanno un’attività basata sui grandi numeri. Una sola ape pesa un decimo di grammo, ma nel massimo dello sviluppo, a giugno, una colonia conta fino a 60’000 api, pari a una biomassa di 6 chilogrammi: un grosso coniglio! La stessa famiglia di api per poter vivere tutto l’anno deve poter contare su una trentina di chili di polline, almeno duecento di nettare, grandi quantità d’acqua e di resine raccolte sulle gemme per produrre la propoli. Queste cifre da sole fanno capire quanto la colonia di api sia portata a scandagliare minuziosamente il territorio tutt’attorno per recuperare queste importanti risorse.

25:19

L’ape muratrice

Cuntrasts 18.04.2025, 14:35

  • RTR

Ecco perché una colonia di api si trasforma in un efficiente e preciso strumento di monitoraggio della qualità ambientale. Se nel territorio ci sono veleni, dispersi o magari grandemente diluiti, si ritrovano concentrati nell’alveare; se mancano le risorse come, per esempio, i prati fioriti, le famiglie di api deperiscono; se il clima fa le bizze o l’habitat diventa ostile le stesse colonie hanno difficoltà a completare il loro ciclo vitale e si estinguono. Perciò ci devono preoccupare i segnali che giungono dagli esperti e dagli apicoltori che indicano una diminuzione del numero di colonie e della produzione di miele in grandi porzioni di tutta Europa. Vista la forza bioindicatrice delle colonie d’api, attribuita dagli scienziati, tutto ciò ci deve interrogare e preoccupare non tanto per il futuro delle api, ma per quello della qualità del nostro ambiente. 

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La regina esplora una porzione di favo appena costruito

  • IMAGO / Frank Sorge

Un’immensa forza lavoro al servizio della sicurezza alimentare e della biodiversità

La Svizzera ospita circa 600 specie di api, di cui tutte, tranne una (l’ape europea: Apis mellifera), sono selvatiche. Le api mellifere, quelle solitarie e sociali selvatiche svolgono un ruolo cruciale nell’impollinazione di piante selvatiche e coltivate. Nei campi garantiscono a livello globale il 35 % della produzione di cibo. Significa che un boccone su tre che ingoiamo lo dobbiamo all’instancabile lavoro di impollinazione di api domestiche e selvatiche. In un mondo dove le campagne diventano ostili a causa dell’intensificazione delle pratiche agricole, aumenta l’importanza delle aree urbane per questo gruppo di insetti.  Studi hanno dimostrato che un quarto di tutte le specie di api selvatiche presenti in Svizzera trova un habitat nei giardini, nei parchi e in altri spazi verdi della città di Zurigo. In un giardino/orto privato medio di Zurigo si possono osservare dalle 25 alle 30 specie di api selvatiche. Questi dati indicano bene come il cittadino, nel proprio appezzamento privato, e gli enti pubblici, nei parchi urbani, possono dare un contributo fondamentale per mantenere la biodiversità delle api.

07:04

Api selvatiche

RSI Info 15.09.2013, 02:00

Le minacce che pesano sulle api richiedono azioni concrete

In Svizzera le api mellifere, accudite dall’uomo, oggi sono letteralmente sotto assedio. Il calabrone asiatico (calabroneasiatico.ch), si sta rapidamente diffondendo al nord delle Alpi ed è stato segnalato a Leggiuno, in provincia di Varese, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera italiana. Questo grosso imenottero rappresenta una grave minaccia per le api e l’apicoltura perché è molto bravo a predare le api domestiche, inferendo grosse perdite alle colonie, tanto da portarle spesso alla morte. E mentre si sta ancora cercando di capire come contrastare l’avanzata del calabrone asiatico, all’orizzonte già si intravvede un altro temibilissimo parassita dal nome impronunciabile: Tropilaelaps. Un acaro, come la varroa, che colpisce in modo particolare le larve, portando all’estinzione la colonia. La sua azione è ancora più veloce e tremenda rispetto quello dell’oramai conosciuto acaro varroa. In Svizzera, l’apicoltura è importante ed è praticata da circa 17’000 apicoltori che gestiscono circa 170’000 colonie di api.

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Un'ape selvatica del genere Osmia che raccoglie polline su un cardo

  • IMAGO / imagebroker

Tenuto conto dell’importanza delle ricadute dell’impollinazione per la produzione di derrate alimentari e viste le minacce che pesano su di essa, un suo sostegno più concreto da parte delle autorità forse non guasterebbe. Intanto, ognuno di noi può sostenere l’apicoltura locale acquistando miele e altri prodotti delle api da apicoltori che adottano pratiche sostenibili. Per contrastare il declino delle api selvatiche è essenziale adottare pratiche agricole e urbane sostenibili. L’agricoltura biologica, la creazione di spazi fioriti e la riduzione dell’uso di pesticidi possono favorirle. Inoltre, è importante fornire siti di nidificazione, lasciando alberi morti in piedi o al suolo, costruendo casette delle api e abbandonando le lavorazioni invasive del suolo (l’80% delle api selvatiche nidifica a terra). La Giornata Mondiale delle Api è un’opportunità per riflettere sull’importanza di questi insetti e per adottare tutte queste azioni concrete a livello individuale e collettivo. In Svizzera, dove la biodiversità delle api è straordinaria, è fondamentale proteggere e valorizzare questi impollinatori per garantire un futuro sostenibile per l’ambiente e l’agricoltura.

Senza api non c’è vita su Play Suisse

In occasione della Giornata mondiale alle api, Play Suisse ha realizzato una collezione di documentari e film intitolata Senza api non c’è vita. Un invito a scoprire il mondo delle api, la loro importanza per l’ecosistema e la scienza nonché la passione che muove gli apicoltori come i ticinesi Marco, Aurelio, Olivo e Sandro protagonisti di I avicc in dal sangh di Danilo Catti.

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