Ritratti e storie

Cédric Faucherre: tra Cina, Ascona e il cielo

Il vicedirettore bleniese del Castello del Sole di Ascona racconta la sua storia: da cameriere a steward, fino all’hôtellerie di lusso

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Cédric Faucherre: ritorno a casa con vista cinque stelle

Millevoci 05.06.2025, 11:05

  • Ti-Press
  • Alice Pedrazzini
Di: Millevoci/EB 

C’è molta passione nel percorso di Cédric Faucherre, classe 1991, ora vicedirettore del Castello del Sole, hotel a cinque stelle di Ascona. E c’è anche tanta determinazione: dall’inizio della sua carriera, ha sempre avuto chiari alcuni punti fissi che sapeva non potevano mancare nella sua vita. Nell’intervista di Millevoci su Rete Uno, a cura di Alice Pedrazzini, Faucherre si racconta.

Due motivi mi hanno spinto verso la strada della ristorazione: l’accoglienza e la possibilità di viaggiare.

Cédric Faucherre, zurighese di nascita e ticinese d’adozione, capisce che vuole frequentare la scuola alberghiera di Lucerna dopo aver visto un servizio della SRF. Vede due strade per arrivarci: o l’apprendistato da impiegato della ristorazione (cameriere), o quello da cuoco. Quest’ultima la scarta subito, soprattutto sotto “consiglio” di suo padre, che avendo già percorso questa strada, gli dice scherzosamente: «Figlio, se tu fai il cuoco, ti taglio le mani». Cédric era comunque già indirizzato verso l’altra scelta: «Per me il servizio era più interessante, perché più apertopiù a contatto con le persone». Inoltre, era affascinato dalla sua armonia: «È bellissimo vedere il servizio di un buon ristorante: quando è sincronizzato, sembra un balletto».

Dopo aver completato con successo l’apprendistato, Cédric cambia temporaneamente strada per dedicarsi alla sua altra passione, quella del viaggio. Quindi, prima di iscriversi alla scuola alberghiera, inizia a fare lo steward per la Swiss Air, che gli permette di visitare più mete possibili.

È divertente avere la possibilità di andare lunedì a Tokyo, venerdì a Los Angeles e dopo essere a Londra. C’è una varietà incredibile.

Tra tutti, la Cina e Hong Kong erano i posti che più lo attraevano. Dopo due anni da steward, decide quindi di fermarsi in Cina e tornare nella ristorazione: «All’inizio bisogna sgomitare e farsi spazio. Io mi sono sforzato per imparare il cinese». Dopo un anno, un’altra partenza – dolceamara – per iniziare finalmente la scuola alberghiera. Ogni volta che ne aveva l’occasione, però, tornava in Asia grazie agli stage previsti dal percorso formativo.

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Ora Cédric è da tre anni al Castello del Sole, ma prima di approdarci ha vissuto sei anni a Sanya, un’isola tropicale della Cina, con sua moglie. L’opportunità di tornare in Ticino è arrivata durante i tempi del Covid, quando l’incertezza verso il futuro era tanta; la colgono, decidendo che fosse arrivato il momento di lasciare l’isola per questa nuova avventura ad Ascona. Ora mette in pratica tutti gli insegnamenti imparati lungo il suo percorso, privilegiando sempre la cura del servizio e il benessere del cliente.

Ci vuole del tempo per abituarsi a una professione, però se si ha un’ambizione, è importante lavorarci e adattarsi

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