TERRITORIO E TRADIZIONI

40 anni di Scuola in Fattoria: educare con la natura

Il progetto svizzero festeggia quattro decenni di educazione esperienziale. Un modello che trasforma la natura in aula e la vita contadina in opportunità di apprendimento, avvicinando le nuove generazioni alla terra

  • Oggi, 11:30
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  • Anita Tomaszewska
Di: Haluka De Toni 

Quest’anno, ”Scuola in Fattoria“(SIF) ha celebrato un anniversario di straordinaria importanza: quarant’anni di attività ininterrotta. Un traguardo raggiunto grazie a un impegno profondo che ha saputo creare un ponte tra l’istruzione e la ricchezza del mondo rurale.

Per oltre quattro decenni, questa iniziativa ha rappresentato un’opportunità educativa di apprendimento al di fuori delle tradizionali aule scolastiche. Un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove la mente e lo spirito di migliaia di bambini e ragazzi vengono stimolati, riconnettendoli in maniera profonda, alla terra, agli animali e all’origine autentica del cibo che arriva sulle nostre tavole. Ogni anno, centinaia di classi e innumerevoli giovani esploratori partecipano a questa arricchente esperienza, un patrimonio educativo che continua a seminare curiosità e consapevolezza.

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La scuola in fattoria

Il Quotidiano 10.09.2025, 19:00

Un’intuizione visionaria nata dagli anni ‘80

Negli anni Ottanta, la scuola tradizionale rivelava i limiti di un insegnamento eccessivamente teorico. Emergeva la necessità di un approccio più concreto, basato sull’osservazione e sul contatto diretto con la realtà. È in questo contesto che, grazie collaborazione tra aziende agricole di diverse regioni svizzere, prende forma l’iniziativa di “Scuola in Fattoria”, pensata per riconnettere i bambini all’essenza delle cose, al rispetto per gli animali e per il lavoro umano.

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  • KEYSTONE/Alessandro della Valle

Attualmente, il progetto è coordinato a livello nazionale dal Forum SCHUB, un organismo che aggrega rappresentanti dell’agricoltura e delle associazioni agricole di tutte le regioni linguistiche della Svizzera, assicurando coesione e valorizzando al contempo le specificità cantonali. In Ticino, il progetto si inserisce organicamente nella campagna nazionale “Contadine & contadini svizzeri”, il cui obiettivo primario è promuovere il dialogo tra aree urbane e rurali e facilitare gli incontri diretti. “Scuola in Fattoria” è sostenuta e supervisionata dall’ “Unione Contadini Ticinesi“(UCT).

Crescere con la terra: un’evoluzione costante

Anita Tomaszewska, responsabile del “Centro di competenza Agriturismo Ticino“ è tra le altre cose una delle figure chiave a livello nazionale per il programma “Scuola in Fattoria”: «Il progetto ha dimostrato una notevole capacità di evoluzione e adattamento nel tempo, senza mai tradire la sua essenza originaria, integrando temi cruciali come la sostenibilità, la biodiversità, l’alimentazione consapevole e l’educazione alla cittadinanza», afferma Tomaszewska. Le esperienze didattiche proposte sono pienamente allineate al “Piano di studio ticinese, offrendo ai docenti la preziosa opportunità di connettere concretamente le materie scolastiche alla realtà agricola quotidiana.

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  • Anita Tomaszewska

Oggi, in Ticino, si contano ben 45 aziende agricole certificate che ogni anno aprono le loro porte a centinaia di classi e gruppi, accogliendo complessivamente quasi 6.000 allievi. Molte di queste strutture hanno, inoltre, ampliato la propria offerta, proponendo attività per famiglie, colonie estive o giornate tematiche, pur mantenendo sempre al centro la dimensione educativa.

La pedagogia del “fare”: imparare con tutti i sensi

Ogni azione – dal mungere una capra al seminare un ortaggio, fino alla preparazione del pane – si trasforma in un atto educativo. In fattoria, l’apprendimento coinvolge tutti i sensi: il profumo del fieno, il tepore del latte appena munto, la consistenza della terra sotto le dita, il richiamo degli animali: «Qui si coltiva il rispetto per i cicli naturali e la consapevolezza del valor del lavoro agricolo, pilastro della nostra alimentazione» afferma Anita Tomaszewska.

La vera essenza della “Scuola in Fattoria” risiede nella sua genialità rivoluzionaria: l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta

Anita Tomaszewska, Responsabile Centro di competenza Agriturismo Ticino

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  • Anita Tomaszewska

Le attività pratiche si rivelano un ponte sorprendente e diretto verso l’apprendimento scolastico ci spiega Anita: «Nell’orto, ad esempio, la matematica prende forma concreta nella misurazione degli spazi, la biologia si svela nell’osservazione diretta delle piante e la geografia si approfondisce analizzando clima e terreno; parallelamente, in cucina si esplorano le trasformazioni chimiche degli alimenti e si affina lo spirito di collaborazione, mentre il contatto con gli animali permette di coltivare empatia, senso di responsabilità e capacità di osservazione».

Nutrire emozioni e abilità sociali

Oltre all’apprendimento didattico, la fattoria si rivela anche un vero e proprio laboratorio di crescita emotiva e relazionale. Come sottolinea Tomaszewska: «Qui i bambini e i ragazzi non imparano solo nozioni, ma sviluppano competenze vitali: collaborano, imparano ad attendere i tempi della natura, a fidarsi degli altri e, soprattutto, di sé stessi». Le emozioni affiorano spontaneamente: la meraviglia di fronte alla nascita di un agnellino, la gratificazione di raccogliere i frutti del proprio lavoro, la gioia della collaborazione in gruppo. E non è solo teoria: «Assaggiare il latte appena munto, i latticini freschi o altri prodotti locali – aggiunge Tomaszewska – permette loro di comprendere concretamente che la natura segue ritmi e stagioni ben precisi, insegnando pazienza e un profondo rispetto per i cicli della vita». Numerosi ex allievi conservano un affettuoso ricordo delle giornate trascorse in fattoria; alcuni hanno persino intrapreso percorsi professionali legati alla natura o all’agricoltura. 

Per alcuni, questa esperienza ha permesso di ritrovare un equilibrio e un senso nella ruota della vita

Anita Tomaszewska, Responsabile Centro di competenza Agriturismo Ticino

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  • Anita Tomaszewska

Seminare sempre più conoscenza

Per gli agricoltori, l’apertura delle porte della propria fattoria rappresenta un gesto di profonda generosità e fiducia. Come sottolinea Anita Tomaszewska: «Per gli agricoltori, accogliere una classe non è solo un’attività, ma significa aprire la propria casa, condividere la quotidianità e un pezzo della propria vita». Ogni visita si trasforma in un interscambio prezioso: i bambini hanno l’opportunità di scoprire la realtà agricola, mentre gli agricoltori, attraverso i loro occhi, riscoprono la bellezza e il valore del proprio mestiere.

È un ponte fondamentale che connette il mondo urbano e quello rurale, i produttori e i consumatori, e, non meno importante, le diverse generazioni.

Anita Tomaszewska, Responsabile Centro di competenza Agriturismo Ticino

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  • Anita Tomaszewska

Proiettandosi verso i prossimi quarant’anni, il progetto ambisce a consolidare ulteriormente la sua presenza nella formazione esperienziale, estendendosi anche alle scuole medie e superiori: «La sfida maggiore – evidenzia Tomaszewska – sarà reperire i finanziamenti necessari per continuare a promuovere e sostenere questo modello educativo così prezioso». L’obiettivo primario, tuttavia, rimane costante: coltivare una nuova generazione profondamente consapevole del valore del cibo, della terra e dell’impegno di coloro che la lavorano sul territorio.

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