A differenza del Sottoceneri, caratterizzato soprattutto dalla presenza di meli, nel Nord del Ticino - e in particolare nella Valle di Blenio -, l’albero da frutto più diffuso è il pero.
Qui, è stato scoperto un patrimonio straordinario di antiche varietà, alcune delle quali esistono unicamente in questa parte della Svizzera italiana. Da alcuni anni l’associazione Meraviglie sul Brenno ha avviato un lavoro di censimento, studio e tutela di questi alberi secolari, con l’obiettivo di preservare la biodiversità e valorizzare la storia agricola locale.
Antiche varietà di pero della Valle di Blenio
L'ora della terra 31.08.2025, 09:05
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Valle di Blenio, terra di peri secolari
Nel 2013 l’associazione Meraviglie sul Brenno, in collaborazione con ProFrutteti, porta avanti un lavoro di catalogazione di alberi presenti sul territorio, «abbiamo inventariato e analizzato il DNA di quasi 250 alberi secolari, scoprendo che almeno una quindicina sono di genotipo unico, presenti solo in Valle di Blenio. Se queste varietà si sono mantenute nel tempo significa che questi alberi hanno delle peculiarità interessanti, altrimenti sarebbero stati sicuramente abbattuti in passato. Ora si tratta di capire meglio queste peculiarità», spiega ai microfoni di Rete Uno, Mauro Giudici della Ganna, membro dell’associazione.
La Valle di Blenio sta diventando un punto di riferimento per tutto il cantone per quanto riguarda i peri.
Mauro Giudici della Ganna, Membro dell’associazione Meraviglie sul Brenno
Tra le scoperte del progetto, spicca quella del pisöö vérnin una varietà presente nella località di Grumo e considerata, finora, senza corrispettivi né in Ticino né in Svizzera. Alcuni esemplari raggiungono i 350 anni di età, tra i più longevi conosciuti nel Paese.
Il pisöö vérnin è una varietà invernale, a lunga conservazione, che può essere consumata durante tutto l’inverno poiché ha una maturazione scalare (un frutto alla volta).
Iniziative per la conservazione
Un recente rilevamento fatto con l’Associazione Frutticoltori Ticinesi ha messo in luce che molti peri secolari si trovano in condizioni precarie: minacciati dall’età, da malattie fungine, dall’incuria e in alcuni casi dall’urbanizzazione.
Per non perdere questo prezioso patrimonio naturale e culturale, l’associazione Meraviglie sul Brenno – insieme a partner come ProFrutteti – si sta impegnando a moltiplicare le piante madri e a ripiantarle in aziende agricole o in terreni adatti.
I primi passi sono già stati compiuti: è nata una collezione di circa 100 alberi grazie alla disponibilità di un agricoltore, e alla Scuola media di Acquarossa è stato creato un pereto didattico, dove gli studenti possono toccare con mano il valore della biodiversità e imparare a prendersi cura dell’ambiente.
Un sentiero dedicato a peri e api
Uno dei prossimi progetti dell’associazione è quello di implementare quattro sentieri legati a quattro filiere dell’agricoltura tradizionale. Uno di questi è destinato a peri e api «il pero, non essendo molto nettarifero, ha la particolarità di fiorire prima di altri alberi da frutta. Una strategia per cercare di attirare insetti impollinatori come le api. Il futuro “sentiero dei peri e delle api” vorrebbe quindi unire il recupero delle varietà di pero con la valorizzazione dell’apicoltura tradizionale, ancora presente in valle grazie a diversi alveari», spiega Mauro Giudici della Ganna.
Alcuni varietà di peri individuate non hanno ancora un nome
Valorizzare i frutti
Al Museo Storico Etnografico della Valle di Blenio è stata allestita una sala dedicata al progetto, dove i visitatori possono scoprire la storia dei peri secolari e partecipare in prima persona proponendo un nome per le nuove varietà individuate. «Dare un nome significa riconoscere un’identità e quindi valorizzare queste piante», sottolinea la curatrice del museo, Valentina Cima.
Tra gli obiettivi dell’associazione Meraviglie sul Brenno c’è anche quello di restituire valore ai frutti che oggi, troppo spesso, non vengono raccolti e restano inutilizzati. «Per valorizzare le pere da alcuni anni si produce un succo di pera multivarietale, dallo scorso anno è stato prodotto un sidro di pere, spumantizzato con il metodo classico», spiega Delia Giudici della Ganna dell’associazione Meraviglie sul Brenno. L’idea è di trasformare queste pere in prodotti da abbinare alle eccellenze gastronomiche della valle, come formaggi d’alpe e carni locali, creando così nuove opportunità per il territorio.
Il Museo storico etnografico della Valle di Blenio
La domenica popolare 31.08.2025, 10:15
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